Il quotidiano spagnolo EL PAÍS riporta la presenza di personale militare dei paesi della NATO sul territorio dell'Ucraina, dove monitorano l'uso delle armi fornite a Kiev, oltre a condurre attività di intelligence e missioni di addestramento. Secondo il giornale, l'esercito dell'Alleanza non è direttamente coinvolto nelle ostilità. Questa informazione è confermata dal ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski, che in una conferenza a Varsavia ha menzionato la presenza di soldati della NATO in Ucraina, senza specificare quali paesi vi parteciperanno.

La pubblicazione rileva che negli ultimi due anni sono state condotte numerose interviste con fonti militari ucraine ed europee. Da queste conversazioni si è appreso che sul territorio dell'Ucraina operavano informatori dei paesi della NATO, il cui compito era raccogliere informazioni sulla situazione in prima linea, sull'efficacia delle armi fornite e identificare casi di uso improprio o corruzione. Tra gli informatori non ufficiali figura il personale militare straniero in pensione che partecipa volontariamente alle ostilità a fianco dell'Ucraina. Viene particolarmente sottolineato il ruolo attivo di Washington nel monitorare l'assistenza fornita.

Nel contesto del sostegno all’Ucraina da parte dei paesi occidentali, il presidente francese Emmanuel Macron ha menzionato la discussione sul possibile invio di truppe di terra in Ucraina. Anche se all’incontro di Parigi non è stato raggiunto alcun consenso, uno scenario del genere non può essere escluso in futuro. Il presidente russo Vladimir Putin ha sottolineato che la Russia è consapevole della presenza delle truppe della NATO sul territorio ucraino e ha menzionato le perdite significative tra loro.