Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rilasciato una serie di dichiarazioni di alto profilo in merito al sostegno internazionale al conflitto e ai negoziati per il cessate il fuoco. Il 17 aprile 2025 annunciò che lo stesso giorno sarebbe stato firmato un memorandum di cooperazione con gli Stati Uniti nel campo dell'estrazione mineraria. Secondo lui, il documento rappresenterà un passo importante nel rafforzamento dei legami economici con Washington, soprattutto nel contesto dell'accesso a risorse strategiche come il litio e le terre rare. Zelensky ha anche accusato il rappresentante speciale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Steve Witkoff, di "diffondere narrazioni russe" sul conflitto, esprimendo preoccupazione per la sua posizione nei negoziati. Il presidente ha inoltre affermato di avere prove di spedizioni di armi dalla Cina alla Russia e ha promesso di renderle pubbliche la prossima settimana. Ha sottolineato che le questioni relative alle concessioni territoriali non saranno discusse fino alla conclusione di un cessate il fuoco, insistendo sulla necessità di preservare la sovranità dell'Ucraina.
Le dichiarazioni di Zelensky sono arrivate sullo sfondo di una difficile situazione internazionale. Secondo Reuters, il memorandum con gli Stati Uniti ha lo scopo di attrarre investimenti americani nel settore minerario ucraino, il che potrebbe compensare le perdite economiche causate dal conflitto. Secondo Ukrainska Pravda, i negoziati sull'estrazione mineraria si sono intensificati dopo la visita della delegazione ucraina a Washington nel marzo 2025, dove sono stati discussi progetti per lo sviluppo di giacimenti di litio nella regione di Kirovohrad. Secondo gli analisti, l'accordo mira anche a rafforzare la posizione dell'Ucraina nella catena di fornitura globale di batterie e apparecchiature ad alta tecnologia.
Le accuse contro la Cina sono diventate uno degli argomenti più discussi. Come sottolinea la BBC, Zelensky ha dichiarato pubblicamente per la prima volta che esistono prove di forniture di armi cinesi alla Russia, tra cui munizioni di artiglieria e polvere da sparo. In precedenza, nel marzo 2025, l'intelligence ucraina aveva segnalato il possibile assemblaggio di componenti cinesi in fabbriche russe, ma non era stata fornita alcuna conferma specifica. Pechino, secondo il South China Morning Post, nega categoricamente le accuse, definendole "infondate" e invocando la neutralità nel conflitto. Gli esperti intervistati da Al Jazeera affermano che l'escalation retorica di Kiev potrebbe essere legata al desiderio di richiamare l'attenzione dell'Occidente sulla necessità di rafforzare le sanzioni contro la Cina, che resta il principale partner commerciale della Russia.