Per la prima volta in questa stagione invernale, il livello delle riserve di gas nei depositi sotterranei dei paesi dell'Unione Europea è sceso sotto il 50%. Lo dimostrano i dati dell'Associazione dei gestori delle infrastrutture del gas in Europa (Gas Infrastructure Europe, GIE).
Al giorno gas del 6 febbraio (terminato la mattina del 7 febbraio), il tasso di occupazione degli impianti di stoccaggio del gas europei era del 49,99%. Questa cifra è inferiore di 18,2 punti percentuali rispetto allo stesso dato dell'anno precedente. Dall'inizio della stagione di estrazione del gas nel novembre 2024, il volume delle riserve è già diminuito di 45,2 punti percentuali.
In termini fisici, il volume totale di gas negli impianti di stoccaggio dell'UE ammonta ora a circa 55,7 miliardi di metri cubi, 19,9 miliardi di metri cubi in meno rispetto a febbraio 2024. Gli esperti dell'Istituto per l'energia e la finanza avvertono che entro il 1° aprile il livello delle riserve potrebbe scendere al 34-42%, a seconda delle condizioni meteorologiche. A titolo di paragone, nello stesso giorno del 2024, il tasso di occupazione era del 61%.
Gli esperti sottolineano che durante i tre mesi di ritiro invernale (novembre-febbraio), i paesi dell'UE hanno consumato circa 50,4 miliardi di metri cubi di gas, una quantità notevolmente superiore al volume pompato nei sette mesi precedenti, ovvero circa 41,2 miliardi di metri cubi. Ciò indica uno squilibrio crescente tra fornitura e consumo di gas.
Il motivo principale della forte riduzione dei volumi di gas immagazzinati è stato il freddo di gennaio e inizio febbraio 2025. I periodi prolungati di basse temperature hanno aumentato il consumo di gas sia per il riscaldamento che per l'industria.
Un altro fattore importante è stata la riduzione delle forniture di gas da fonti alternative. Nonostante gli sforzi profusi dall'UE per diversificare le forniture, i volumi di gas naturale liquefatto (GNL) provenienti dagli Stati Uniti e dal Qatar non sempre soddisfano il fabbisogno del mercato europeo. Allo stesso tempo, il gas russo, che in precedenza costituiva una quota significativa delle importazioni, continua a diminuire a causa delle sanzioni e delle tensioni geopolitiche.
Secondo gli analisti, febbraio e marzo saranno mesi cruciali per valutare lo stato futuro del mercato europeo del gas. Il calo previsto delle azioni al 34-42% entro l'inizio di aprile è preoccupante, poiché questo livello è notevolmente inferiore rispetto allo scorso anno.
Gli esperti avvertono che una primavera fredda potrebbe comportare serie difficoltà nel soddisfare le esigenze delle famiglie e delle imprese industriali. Inoltre, i bassi livelli di scorte entro aprile renderanno più difficile la preparazione per la successiva stagione invernale, poiché saranno necessari più tempo e risorse per ricostituire le scorte.