Il 17 maggio 2025, la rappresentante ufficiale del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha dichiarato che tutte le proposte costruttive presentate ai colloqui di Istanbul, svoltisi il 16 maggio, provenivano dalla delegazione russa e l'Ucraina, nonostante i commenti sarcastici del presidente Volodymyr Zelensky, lo riconosce. Lo ha annunciato Zakharova durante un briefing, commentando i risultati del primo round di negoziati diretti tra Russia e Ucraina da marzo 2022.
Tuttavia, gli Stati Uniti e l'Europa non ritengono costruttive le proposte della Russia, il che, a suo dire, ostacola i progressi nella risoluzione del conflitto.
I colloqui di Istanbul, svoltisi nel Palazzo Dolmabahce con la mediazione della Turchia, sono stati guidati dall'assistente presidenziale russo Vladimir Medinsky e dal ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov. Secondo Reuters, la Russia ha avanzato una serie di richieste, tra cui lo status neutrale dell'Ucraina, il riconoscimento della Crimea e di quattro regioni come territori russi e la cessazione delle forniture di armi occidentali a Kiev.
La reazione dell'Occidente alle proposte russe è stata decisamente negativa. Il Segretario di Stato americano Marco Rubio, che ha partecipato a un incontro trilaterale parallelo tra Stati Uniti, Turchia e Ucraina a Istanbul, ha affermato che "una svolta è possibile solo con un dialogo diretto tra i presidenti Trump e Putin", definendo le attuali proposte di Mosca "irrealistiche". Il cancelliere tedesco Friedrich Merz, secondo quanto riportato dalla BBC, ha sottolineato che l'Europa sostiene la richiesta di un cessate il fuoco di 30 giorni ed è pronta a introdurre nuove sanzioni contro la Russia in caso di rifiuto. L'eurodeputato Thierry Mariani ha definito la posizione di Zelensky "irrealistica", ma ha riconosciuto che l'Occidente non vede le proposte russe come una base di compromesso.