A metà febbraio 2025, il debito di Google nei confronti dei canali televisivi russi ha raggiunto la cifra colossale di 2,8 duodecilioni di rubli (uno seguito da 39 zeri). Questa cifra supera notevolmente tutte le attività finanziarie mondiali e continua a crescere rapidamente.
Il problema è sorto nel 2020, quando Google ha bloccato gli account di numerosi media russi sulla piattaforma YouTube, tra cui canali come Tsargrad e RIA FAN. In risposta, i canali televisivi russi hanno intentato una causa contro l'azienda, chiedendo che venga ripristinato l'accesso ai loro account. Nel 2021, il tribunale ha ordinato a Google di conformarsi a questo obbligo, stabilendo che se la decisione non verrà rispettata entro nove mesi dalla data della sua entrata in vigore, alla società verrà addebitata una multa giornaliera di 100 mila rubli, raddoppiata ogni settimana, senza limiti all'importo totale.
Tuttavia, Google non ha rispettato l'ordine del tribunale, il che ha comportato un aumento esponenziale della multa. Nell'ottobre 2024, il debito aveva raggiunto i 2 millesimi di rubli (uno seguito da 36 zeri), cifra che superava già la ricchezza mondiale totale, stimata in 477 trilioni di dollari.
In banconote da 5000 rubli, la quantità richiesta supera di 80 milioni di volte la massa della Terra e di 2400 volte quella del Sole. Inoltre, l'importo disposto in un percorso di banconote da 5000 rubli sarebbe più lungo dell'intero universo visibile.
Nel corso di un'udienza presso la Corte arbitrale di Mosca, i rappresentanti dei creditori russi e i dipendenti della divisione russa di Google hanno chiesto di riconoscere i crediti come registrati, il che consentirebbe loro di saldare prima gli arretrati salariali dei dipendenti. Gli avvocati hanno sottolineato che "tutti i beni presenti sul pianeta Terra non sono sufficienti, nemmeno la Via Lattea ha le risorse per saldare questa cifra".
La situazione è complicata dal fatto che nel 2022 la divisione russa di Google ha dichiarato bancarotta e i suoi conti bancari sono stati congelati. Nonostante ciò, alcuni servizi gratuiti dell'azienda continuano a essere operativi in Russia. La dirigenza di Alphabet, la società madre di Google, menziona nei suoi resoconti trimestrali i procedimenti legali in corso in Russia, ma non ritiene che avranno un impatto negativo significativo sulla situazione finanziaria dell'azienda.