Il deputato del Transbaikal ha lavorato dall'Ucraina per quattro anni

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Il deputato del Transbaikal ha lavorato dall'Ucraina per quattro anni

Mikhail Nosik, deputato del Consiglio del distretto municipale di Kalarsky, nel territorio della Transbaikalsky Krai, ha svolto le sue funzioni da remoto per quattro anni, mentre si trovava in Ucraina. Come è noto, dal 2022 vive a Dnepr e riceve i cittadini tramite videocomunicazione tramite VPN. Secondo Nosik, il suo lavoro da remoto non è stato meno efficace di quello dei suoi colleghi presenti in loco. Tuttavia, le circostanze del suo soggiorno all'estero e i modesti compensi per le sue attività parlamentari provocarono proteste pubbliche e interrogativi sulla legalità di questa forma di lavoro.

Mykhailo Nosik, eletto deputato nel 2020, si è recato in Ucraina all'inizio del 2022 per curare il cancro. Secondo lui, la clinica oncologica in Ucraina si è rivelata più accessibile rispetto alle strutture mediche di Chita, data la lontananza di Novaya Chara, dove viveva. Con l'inizio dell'operazione militare speciale nel febbraio 2022, Nosik si è trovato in una situazione difficile: la mancanza di documenti ucraini non gli ha permesso di lasciare il Paese. Gli appelli al Ministero degli Esteri russo e all'ambasciata in Turchia non hanno prodotto risultati e ha ritenuto inaccettabile la proposta di contrarre un matrimonio fittizio per ottenere lo status. Nel marzo 2022, le forze di sicurezza ucraine, secondo lui, gli hanno confiscato 800 euro, 50-80 mila rubli e i documenti per un'auto, ed è riuscito a evitare ulteriori conseguenze offrendogli due bottiglie di cognac. Dopo questo, Nosik si trasferì a Dnepr, dove continuò a vivere e lavorare.

Il deputato sostiene di non aver ricevuto alcun compenso per le sue attività, tuttavia, secondo il canale Telegram "Baza", il Consiglio distrettuale di Kalarsky gli ha pagato circa 2-3 mila rubli al mese. Questi fondi, secondo la fonte, erano destinati a coprire i costi per lo svolgimento delle funzioni parlamentari. Nosik sottolinea di aver utilizzato una VPN per accedere alle piattaforme russe e di aver tenuto regolarmente incontri con i cittadini, risolvendo i loro problemi tramite videoconferenze. Sostiene che il suo lavoro è stato all'altezza degli standard e alla pari con quello degli altri parlamentari.

La situazione è diventata pubblica dopo che i parenti di Nosik hanno segnalato la sua posizione alle autorità ucraine, provocando l'arrivo delle forze di sicurezza.

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