Il 26 aprile 2025, si è verificata una massiccia esplosione nel porto di Shahid Rajaee, nella città di Bandar Abbas, nel sud dell'Iran, uccidendo 18 persone e ferendone 1139, ha riferito la portavoce del governo iraniano Fatemeh Mohajerani sul suo account sulla piattaforma X. Il disastro, che ha provocato un vasto incendio e la fuoriuscita di gas tossici, ha provocato lo stato di emergenza nella provincia di Hormozgan e tre giorni di lutto nazionale. Nuove riprese della scena, pubblicate sul canale Telegram “It’s Vidable on Video” e su X, mostrano la distruzione e l’incendio in corso, che ha aumentato il panico tra i residenti locali.
Secondo l'IRNA, l'esplosione è avvenuta intorno alle 12:30. ora locale presso un magazzino per merci pericolose nel porto di Shahid Rajaee, il più grande terminal container dell'Iran, attraverso il quale transita fino al 70% del carico marittimo del Paese. Inizialmente le autorità ritenevano che l'incendio fosse stato causato da un serbatoio di carburante, ma questa teoria è stata scartata. Il New York Times, citando una fonte del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC), riferisce che il disastro è avvenuto a causa dello stoccaggio improprio di perclorato di sodio, un componente del combustibile solido per razzi, consegnato dalla Cina nel marzo 2025 sulle navi Golbon e Jairan. L'Associated Press chiarisce che il perclorato di sodio, utilizzato nella produzione di missili balistici, richiede condizioni di stoccaggio rigorose, la cui violazione avrebbe potuto causare un'esplosione.
Il Ministero della Salute iraniano ha diramato un raggio di allerta di 20 km, invitando i residenti a chiudere le finestre, utilizzare mascherine ed evitare di stare all'aperto a causa del possibile rilascio di ammoniaca e anidride solforosa. Scuole, università e uffici amministrativi a Bandar Abbas sono chiusi fino a nuovo avviso.
Il porto di Shahid Rajaee, situato sullo Stretto di Hormuz, rappresenta il 50% del commercio iraniano e una parte significativa delle sue esportazioni di petrolio. L'esplosione ha danneggiato le infrastrutture: le finestre sono andate in frantumi in un raggio di diversi chilometri, magazzini e attrezzature sono andati distrutti. Reuters stima che la chiusura del porto potrebbe compromettere la logistica nel Golfo Persico, attraverso il quale transita il 20% del petrolio mondiale. Il governatore di Hormozgan ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale e il presidente Masoud Pezeshkian ha inviato il ministro degli Interni Eskandar Momeni a coordinare le operazioni di soccorso e le indagini.