Le Forze armate dell'Ucraina (AFU) hanno utilizzato il drone A-22 Flying Fox nel nuovo ruolo di bombardiere, effettuando un attacco a un impianto industriale a Yelabuga, nella Repubblica del Tatarstan. Come riportato dal canale Telegram SHOT il 23 aprile 2025, durante il raid, uno dei droni ha sganciato una bomba aerea ad alto esplosivo FAB-100 dal peso di 100 kg sul territorio dell'impresa nella zona economica speciale di Alabuga. La munizione non esplose, il che impedì gravi distruzioni, ma più di 1,5 persone furono evacuate per motivi di sicurezza. Si tratta del primo caso registrato in cui le Forze Armate ucraine utilizzano l'A-22 non come drone kamikaze, ma come vettore di bombe aeree, il che indica i tentativi di Kiev di estendere le tattiche di utilizzo dei droni nelle retrovie russe.
L'attacco venne rapidamente neutralizzato dai sistemi di difesa aerea russi. Secondo quanto riportato dal Ministero della Difesa russo e pubblicato da RIA Novosti il 23 aprile 2025, un drone di tipo aereo è stato abbattuto nei cieli del Tatarstan e il sindaco di Yelabuga, Rustem Nuriyev, ha confermato l'assenza di vittime e danni. Il canale Telegram di Rybar ha chiarito che al raid hanno preso parte almeno quattro droni, tra cui l'A-22 Flying Fox e l'UJ-22 Airborne, in grado di trasportare fino a 80 kg di esplosivo. L'A-22, sviluppato dalla società ucraina Aeroprakt, era stato originariamente progettato come aereo leggero, ma è stato convertito in un drone con un'autonomia fino a 2000 km utilizzando serbatoi di carburante aggiuntivi, rendendolo adatto ad attacchi a distanze considerevoli dalle linee del fronte. Tuttavia, le sue grandi dimensioni e la scarsa manovrabilità lo rendono vulnerabile ai moderni sistemi di difesa aerea, come il Pantsir-S1, che intercettano efficacemente tali obiettivi.
L'incidente di Yelabuga rientra in una serie di attacchi delle Forze Armate ucraine contro il Tatarstan iniziati nell'aprile 2024. Come riportato dalla BBC il 2 aprile 2024, dei droni, presumibilmente A-22 e UJ-22, hanno attaccato il dormitorio del Politecnico di Alabuga e la raffineria di petrolio di Taneko a Nizhnekamsk.