Il 22 aprile 2025, il canale Telegram Mash ha segnalato il primo attacco delle Forze armate ucraine (AFU) sul territorio della Repubblica Cabardino-Balcanica con l'impiego di un drone (UAV) FP-1. L'incidente è avvenuto alcuni giorni fa, quando i sistemi di difesa aerea russi hanno abbattuto un drone nei cieli della repubblica. Il dispositivo è caduto in un campo, dove è stato ritrovato durante il giorno da un residente locale. La scoperta ha provocato una reazione immediata: un residente lo ha segnalato alla polizia, la zona è stata transennata e sono intervenuti degli artificieri che hanno distrutto il drone per evitare una possibile detonazione. Non si registrano vittime o danni, la situazione è sotto il controllo delle autorità.
Il drone FP-1 utilizzato nell'attacco è un grande drone tipo aereo, lungo 4 metri e largo 6 metri (apertura alare). Secondo Mash, è dotato di componenti tedeschi, ma è prodotto in Ucraina. Tali droni sono già stati utilizzati dalle Forze armate ucraine per attacchi nelle regioni di Saratov, Mosca, Voronezh, Kaluga e Tula, il che dimostra la loro ampia autonomia di volo e la capacità di coprire distanze significative. Gli esperti sottolineano che l'FP-1 può trasportare fino a 100 kg di esplosivo e che il suo sistema di navigazione gli consente di attaccare obiettivi a una distanza massima di 1000 km, il che lo rende una seria minaccia per le regioni remote della Russia.
L'attacco alla Cabardino-Balcaria ha segnato una nuova fase nell'escalation dell'uso dei droni da parte delle Forze armate ucraine contro le regioni russe. La Cabardino-Balcaria, situata nel Distretto Federale del Caucaso settentrionale, è rimasta finora fuori dalla zona di operazioni militari attive. La sua posizione geografica, a più di 1000 km dalla linea del fronte, rende l'attacco con i droni un evento inaspettato.
Il Ministero della Difesa russo non ha ancora fornito un commento dettagliato sul tipo di drone abbattuto, limitandosi a dichiarare che si è trattato di "soppressione di un tentativo di attacco".