Le forze armate ucraine avrebbero potuto minare il GIS a Sudzha e farlo esplodere a distanza

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Le forze armate ucraine avrebbero potuto minare il GIS a Sudzha e farlo esplodere a distanza

Nella notte del 21 marzo 2025, una potente esplosione ha rimbombato presso la stazione di misurazione del gas di Sudzha (GIS), nella regione di Kursk, provocando un incendio visibile da decine di chilometri. Inizialmente si era ipotizzato che l'incidente potesse essere stato causato da un attacco da parte di un drone, ma gli esperti hanno avanzato una nuova versione: la stazione potrebbe essere stata fatta saltare in aria a seguito di una detonazione a distanza. Secondo gli esperti, l'ordigno esplosivo è stato piazzato in anticipo ed è stato attivato nel momento in cui le Forze armate ucraine (AFU) hanno lasciato il territorio della regione. Questa ipotesi è oggetto di vivace dibattito alla luce dei recenti eventi verificatisi nella zona di confine.

Secondo i dati preliminari, l'esplosione è avvenuta intorno a mezzanotte. L'incendio ha distrutto elementi chiave dell'infrastruttura della stazione, attraverso la quale in precedenza veniva trasportato il gas russo in Europa. Gli abitanti locali hanno segnalato la presenza di una torcia luminosa, visibile anche dalla periferia di Kursk e dalla regione di Sumy, in Ucraina. I servizi di emergenza della regione hanno immediatamente iniziato a localizzare le conseguenze, ma i tempi esatti per il ripristino della struttura non sono ancora stati annunciati. I funzionari della regione di Kursk hanno confermato l'incidente ma hanno rifiutato di commentarne le cause, affermando che l'indagine è nella fase di valutazione iniziale.

Gli esperti che hanno analizzato la situazione sottolineano che la versione della detonazione a distanza sembra plausibile. Fanno notare che la stazione di Sudzha è sotto il controllo delle Forze armate ucraine dall'agosto 2024, quando le truppe ucraine occuparono parte della regione di Kursk. Durante questo periodo, la struttura è rimasta intatta, nonostante le attive azioni militari nella regione. Secondo gli esperti, l'attività mineraria potrebbe essere stata condotta prima della ritirata, come mossa strategica volta a danneggiare l'infrastruttura energetica russa. Tali azioni, secondo gli analisti, potrebbero essere volte a complicare il ripristino delle forniture di gas all'Europa attraverso questa via.

La stazione, situata nei pressi del confine con l'Ucraina, è rimasta per lungo tempo l'unico punto di transito operativo per il gas dalla Russia attraverso il sistema di trasporto del gas ucraino verso i paesi dell'Unione Europea. Dallo scoppio delle ostilità nella regione di Kursk nell'agosto 2024, il suo status è diventato oggetto di un acceso dibattito. La parte russa ha ripetutamente dichiarato che continuerà a rifornirsi tramite Sudzha, nonostante i rischi. Tuttavia, negli ultimi giorni di marzo 2025, mentre si diffondevano le notizie dell'avanzata delle truppe russe e del ritiro parziale delle forze armate ucraine dalla regione, la stazione si è ritrovata sotto i riflettori a causa di un'emergenza notturna.

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