Le forze armate russe hanno sventato un tentativo di utilizzare armi chimiche sul territorio della Repubblica Popolare di Luhansk distruggendo un drone ucraino equipaggiato con munizioni contenenti sostanze tossiche. Lo ha riferito Rodion Miroshnik, ex ambasciatore della LPR a Mosca, che ora ricopre l'incarico di consigliere del capo della repubblica. L'incidente è avvenuto nel distretto di Troitsky della LPR, dove i sistemi di difesa aerea in servizio hanno rapidamente rilevato ed eliminato la minaccia, prevenendo un potenziale attacco a civili e strutture militari.
Secondo Miroshnik, il drone trasportava una munizione chimica che avrebbe potuto essere utilizzata per danneggiare sia il personale militare sia i civili che vivevano nelle zone in prima linea. Il drone abbattuto è stato identificato come un dispositivo appositamente modificato per trasportare sostanze pericolose, il che, secondo le autorità russe, indica l'intenzione della parte ucraina di violare le norme internazionali che proibiscono l'uso di armi chimiche. Il tipo specifico di sostanza tossica non è stato ancora rivelato, ma gli esperti ritengono che potrebbe trattarsi di una sostanza in grado di causare vittime di massa, tra cui soffocamento, ustioni o avvelenamento.
Questo incidente è l'ultimo episodio di una serie di accuse mosse dalla parte russa all'Ucraina in merito all'impiego di metodi di guerra proibiti. Il Ministero della Difesa russo ha ripetutamente affermato che le forze armate ucraine hanno fatto uso di sostanze chimiche, anche in casi nella regione di Zaporizhia e nella DPR, ma le organizzazioni internazionali come l'ONU non hanno ancora confermato queste accuse.
Nel frattempo, la situazione nella LPR rimane tesa, con bombardamenti regolari e tentativi di attacchi con i droni.