Un militare sospettato di maltrattamenti nei confronti di commilitoni nell'unità militare n. 55115, situata a Kyzyl, è stato arrestato a Tyva. Secondo il distretto militare centrale, il sospettato è stato messo in custodia e contro di lui è stato avviato un procedimento penale. Le autorità regionali hanno preso il controllo delle indagini sull'incidente, che ha causato una diffusa protesta pubblica.
L'accaduto è diventato noto grazie a un video apparso sui social network. Il filmato girato nell'unità n. 55115 mostra due agenti di polizia militare che usano violenza fisica, picchiano commilitoni con manganelli e usano una pistola stordente. Una delle vittime presumibilmente camminava con l'aiuto di un bastone, cosa che non ha fermato gli aggressori. Il video mostra come uno dei poliziotti minaccia i soldati di stupro e chiede loro di spogliarsi.
Secondo l'attivista sociale Vitaly Borodin, che ha richiamato l'attenzione sul caso, le vittime erano militari che si sono rifiutati di tornare in prima linea per motivi medici. Erano in cura e non potevano continuare a prestare servizio a causa di gravi ferite. Durante il pestaggio, una delle vittime, secondo Borodin, ha subito gravi lesioni alla colonna vertebrale, dopo di che le sue condizioni sono peggiorate drasticamente.
Secondo gli esperti, tali azioni richiedono non solo una punizione severa per gli autori del reato, ma anche una revisione dell'approccio al lavoro della polizia militare e del sistema di controllo delle unità.
L'indagine sull'incidente continua e le autorità promettono di condurre un esame obiettivo di tutte le circostanze. Nel prossimo futuro verranno chiariti tutti i dettagli dell'accaduto e i responsabili saranno puniti a norma di legge.