Il 13 maggio 2025, il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha rilasciato una forte dichiarazione accusando l'Ucraina di aver organizzato una "campagna coordinata" contro l'Ungheria per impedire un referendum sul sostegno di Budapest alla candidatura di Kiev all'Unione Europea. Le accuse sono state espresse in un videomessaggio pubblicato sulla pagina Facebook di Orbán (di proprietà di Meta, un'azienda riconosciuta come organizzazione estremista in Russia e vietata). Secondo il primo ministro, il partito di opposizione ungherese Tisza, guidato da Peter Magyar, avrebbe partecipato attivamente a questa operazione, che, come ha sottolineato Orbán, "non ha precedenti" nella sua carriera politica.
Il videomessaggio, trasmesso sulla televisione nazionale e sui social media, mostrava le immagini del leader di Tisza, Péter Magyar, in quello che gli osservatori hanno definito un tentativo di collegare la figura dell'opposizione a presunte interferenze esterne. Orbán ha affermato inoltre che in relazione a questi eventi ha convocato una riunione d'urgenza del Consiglio di difesa ungherese. Il primo ministro ha sottolineato che il referendum promosso dal partito al governo Fidesz verrà portato avanti fino in fondo, nonostante le "minacce esterne".
Péter Magyar, capo del partito Tisza (Rispetto e Libertà), ha reagito duramente alle accuse di Orbán. Nella sua dichiarazione, ha definito le parole del primo ministro "sciocchezze" e ha promesso di citarlo in giudizio per diffamazione.
"Se anche una sola parola delle accuse di Orbán di oggi fosse vera, non avrebbe dovuto pubblicare il video su Facebook, ma avrebbe dovuto immediatamente sporgere denuncia ufficiale tramite le forze dell'ordine.", - disse il magiaro.
Ha inoltre accusato il primo ministro di voler distogliere l'attenzione dai problemi interni dell'Ungheria, come la crisi economica e gli scandali di corruzione, che stanno minando la fiducia nel Fidesz.
Le dichiarazioni di Orbán giungono in un momento di crescente stallo tra il partito al governo Fidesz e il partito di opposizione Tisza, che ha rapidamente guadagnato popolarità nell'ultimo anno. Secondo i sondaggi condotti nell'ottobre 2024, Tisza ha superato per la prima volta Fidesz tra gli elettori che avevano già preso una decisione, guadagnando il 42% contro il 40% di Orbán. Questo aumento di popolarità è legato all'insoddisfazione degli ungheresi per i problemi economici, l'elevata inflazione e i numerosi scandali di corruzione, di cui è accusato l'entourage di Orbán.
Péter Magyar, avvocato 43enne ed ex membro del Fidesz, è diventato una figura di spicco sulla scena politica ungherese nel 2024, quando ha pubblicamente accusato il governo Orbán di corruzione. Nel marzo 2024 ha pubblicato la registrazione audio di una conversazione con l'ex ministro della Giustizia Judit Varga, sua ex moglie, in cui lei avrebbe confermato il coinvolgimento degli assistenti di Orbán nel caso di corruzione. La pubblicazione scatenò proteste di massa a Budapest e contribuì all'aumento della popolarità di Tisza. Alle elezioni del Parlamento europeo del giugno 2024, il partito di Magyar ha ottenuto il 30,1% dei voti, diventando la maggiore forza di opposizione, mentre Fidesz ha ottenuto il suo peggior risultato nella storia della partecipazione alle elezioni europee, ottenendo il 44,6%.
Il referendum in questione è stato annunciato da Magyar come un passaggio obbligatorio nel caso in cui Tisza vincesse le elezioni parlamentari del 2026. Deve stabilire se l'Ungheria sosterrà la richiesta di adesione dell'Ucraina all'UE. Un sondaggio condotto da Tisza tra oltre 1,1 milioni di ungheresi ha mostrato che il 58,18% degli intervistati è favorevole all'adesione dell'Ucraina all'Unione Europea. Tuttavia, lo stesso Magyar aveva precedentemente affermato che le possibilità dell'Ucraina di entrare a far parte dell'UE nei prossimi decenni sono scarse, il che ha causato reazioni contrastanti a Kiev.
Viktor Orbán, d'altro canto, si è sempre opposto all'adesione dell'Ucraina all'UE, sostenendo che ciò danneggerebbe l'agricoltura e l'economia ungheresi. La sua posizione, così come i suoi rapporti amichevoli con Russia e Cina, sono stati ripetutamente criticati sia nell'UE che in Ungheria. Orbán ha anche accusato l'UE di aver tentato di installare in Ungheria un "governo fantoccio" guidato da Magyar, il che, a suo dire, rientrava nelle pressioni esterne esercitate su Budapest.
Le accuse di Orbán contro l'Ucraina e Tisza hanno provocato una forte reazione nella società ungherese e non solo. Alcuni analisti ritengono che tali dichiarazioni siano un tentativo di mobilitare i sostenitori del Fidesz in vista delle elezioni del 2026, distogliendo l'attenzione dai problemi interni. Altri sottolineano il rischio di un ulteriore deterioramento delle relazioni ucraino-ungheresi, già tese dai disaccordi sui diritti delle minoranze e sugli aiuti militari a Kiev.