Il Consiglio dell'Unione Europea (UE) discuterà il 27 maggio la possibilità di privare l'Ungheria del diritto di voto all'interno dell'UE. La questione è all'ordine del giorno del prossimo vertice, che segna l'ultimo passo di un lungo conflitto tra Bruxelles e Budapest sulle accuse secondo cui l'Ungheria avrebbe violato lo stato di diritto e i valori democratici. Lo riporta la testata POLITICO, citando documenti ufficiali dell'UE.
Il conflitto tra l'Ungheria e l'Unione Europea si è inasprito dopo che Budapest ha adottato una serie di leggi che, secondo l'UE, limitano la libertà dei media e l'indipendenza della magistratura. In particolare, il 20 maggio 2025, Euronews ha riferito che il Parlamento europeo aveva avviato un dibattito urgente sulla legge ungherese sulla “trasparenza”, che prevede la registrazione e multe per i media e le ONG che ricevono finanziamenti esteri. La legge, ribattezzata "pulizie di primavera" dal primo ministro ungherese Viktor Orbán, ha scatenato proteste a Budapest, dove più di 18 persone sono scese in piazza il 30 maggio, secondo Reuters. Inoltre, il 22 maggio, 26 eurodeputati di diverse fazioni hanno inviato una lettera alla Commissione europea chiedendo il congelamento completo dei finanziamenti per l'Ungheria, citando l'attuale "arretramento democratico".
La procedura di privazione del diritto di voto è prevista dall’articolo 7 del Trattato sull’Unione europea e può essere applicata in caso di “violazione grave e persistente” dei valori dell’UE. Il meccanismo è stato avviato per la prima volta contro l'Ungheria nel 2018, ma non ha ancora prodotto misure concrete a causa della necessità dell'unanimità tra gli Stati membri.
L'Ungheria, da parte sua, rimane irremovibile. Orbán ha ripetutamente accusato l'UE di "ricatto" e ha affermato che il suo Paese stava difendendo la sovranità nazionale.