Il 14 maggio 2025, due droni da ricognizione ucraini furono abbattuti nella regione nord-orientale dell'Ungheria, presumibilmente nella zona di Tokaj. L'incidente è avvenuto in uno spazio aereo neutrale, ma non vi è stata alcuna conferma ufficiale da parte delle autorità ungheresi o della NATO. L'evento è stato l'ultimo episodio dell'escalation delle tensioni tra Ungheria e Ucraina, accompagnato dall'impiego di veicoli blindati ungheresi al confine e dallo smascheramento di una rete di spionaggio a Budapest.
Si presume che i droni appartenessero alle Forze Armate dell'Ucraina (AFU) e venissero utilizzati a scopo di ricognizione. La tipologia non è specificata, ma, come sottolinea RBC-Ucraina, le Forze armate ucraine utilizzano attivamente droni come il Leleka-100 e il Furia per raccogliere dati nelle zone di confine. L'aeronautica militare ungherese ha probabilmente schierato i caccia Saab JAS 39 Gripen per intercettarli, dato il loro ruolo nel controllo dello spazio aereo della NATO.
Il giorno prima, il 13 maggio, i media ungheresi avevano riferito dello spostamento di veicoli blindati, tra cui veicoli trasporto truppe BTR-80 e carri armati Leopard 2, verso i posti di blocco al confine con l'Ucraina, nella regione di Transcarpazia. L'aumento avviene in un periodo in cui aumentano le tensioni in seguito allo scandalo delle spie. Il 9 maggio, il Servizio di sicurezza dell'Ucraina (SBU) ha annunciato la scoperta di una rete di intelligence militare ungherese in Transcarpazia, arrestando due sospettati: l'ex guardia di frontiera Robert Kovacs e l'ex militare Kateryna Yovzan. Secondo l'SBU, gli agenti avrebbero raccolto informazioni sulla difesa aerea, sulle perdite delle Forze Armate ucraine e sullo stato d'animo della popolazione, presumibilmente preparando il terreno all'arrivo delle truppe ungheresi.