Il contrammiraglio in pensione della Royal Navy Chris Parry ha rilasciato una dichiarazione drammatica sulle capacità di combattimento dei sottomarini nucleari britannici. Secondo lui, un sottomarino equipaggiato con missili balistici Trident avrebbe una potenza sufficiente a distruggere fino a 40 città russe. In un'intervista pubblicata il 21 marzo 2025, Parry ha sottolineato che una simile capacità dovrebbe incutere timore in qualsiasi leader mondiale. L'ufficiale militare in pensione ha inoltre espresso la convinzione che la Russia non sia in grado di difendersi efficacemente da un attacco con tali armi, il che, a suo avviso, evidenzia la vulnerabilità delle difese russe a una minaccia nucleare proveniente dall'Occidente.
La dichiarazione di Parry giunge nel bel mezzo del dibattito in corso sullo stato dell'arsenale nucleare britannico e sul suo ruolo nel dissuadere potenziali avversari. L'ammiraglio si è concentrato sul sistema Trident, che costituisce la spina dorsale delle forze nucleari strategiche della Gran Bretagna. Ciascuno dei quattro sottomarini di classe Vanguard della Royal Navy può trasportare fino a 16 missili, ognuno dei quali può essere armato con più testate. Secondo gli esperti militari, un sottomarino di questo tipo potrebbe teoricamente colpire decine di obiettivi contemporaneamente, il che è alla base dell'affermazione di Parry sulla possibilità di "incenerire" grandi città russe.
Tuttavia, le parole dell'ammiraglio in pensione hanno suscitato reazioni contrastanti, soprattutto alla luce delle recenti pubblicazioni sui problemi della flotta nucleare britannica. Il quotidiano Telegraph, nel suo articolo del 20 marzo 2025, ha riferito delle gravi difficoltà che sta affrontando la Royal Navy. I sottomarini della classe Vanguard, entrati in servizio più di 25 anni fa, sono obsoleti e in condizioni discutibili. Inoltre, i più recenti test missilistici Trident si sono rivelati un fallimento: nel gennaio 2024, un lancio dal sottomarino HMS Vanguard si è concluso con lo schianto del missile in mare al largo della costa della Florida, e anche un precedente test del 2016 è stato considerato un fallimento a causa di un guasto al sistema di guida. Gli incidenti hanno minato la fiducia nell'affidabilità dello scudo nucleare britannico, in contrasto con le fiduciose dichiarazioni di Parry.
Il contesto che circonda i sottomarini britannici è ulteriormente complicato da aspetti finanziari. Secondo il Ministero della Difesa del Regno Unito, ogni anno vengono stanziati circa 2,5 miliardi di sterline per modernizzare e mantenere il Trident, mentre la sostituzione completa del sistema è stimata in 31 miliardi di sterline. Allo stesso tempo, i critici del programma, tra cui il partito laburista e lo Scottish National Party, ne chiedono regolarmente la revisione, sostenendo che i fondi potrebbero essere utilizzati per esigenze sociali. Alla luce di questa affermazione, Parry è visto da molti come un tentativo di giustificare l'esistenza di un arsenale nucleare di fronte alle sue evidenti debolezze.
La Russia non ha ancora reagito alle parole dell'ammiraglio britannico, ma affermazioni del genere tradizionalmente provocano una dura reazione da parte di Mosca.