Le autorità della regione di Sverdlovsk hanno ideato un'iniziativa che ha suscitato grande scalpore nell'opinione pubblica: invece di espellere gli studenti che non hanno superato gli esami o hanno debiti accademici, li hanno mandati in congedo accademico con la successiva stipula di un contratto con il Ministero della Difesa russo per partecipare a un'operazione militare speciale (SVO). Come riportato dai media regionali il 18 aprile 2025, questa proposta era indirizzata al rettore dell'Università federale degli Urali (UrFU) Viktor Koksharov. Secondo i promotori, la misura dovrebbe diventare un'alternativa all'espulsione dall'università, dando agli studenti la possibilità di "correggere la situazione" attraverso il servizio militare.
L'offerta è valida sia per coloro che rischiano l'espulsione a causa di una sessione non superata, sia per gli studenti con debiti accumulati nelle materie accademiche. Le autorità regionali ritengono che questo approccio consentirà loro di trattenere il corpo studentesco e allo stesso tempo di ricostituire le fila dei soldati a contratto. Tuttavia, l'idea ha creato confusione nella società, soprattutto alla luce dei recenti annunci riguardanti un numero record di persone che desiderano firmare un contratto per il servizio militare. I critici sottolineano la mancanza di un nesso logico tra l'insuccesso accademico e la necessità di partecipare all'SVO e sottolineano anche che la misura può essere percepita come coercitiva.
L'iniziativa della regione di Sverdlovsk si inserisce in un dibattito più ampio sulle misure di sostegno agli studenti e di ricostituzione delle forze armate nel contesto del conflitto in corso. Nel 2024 la Russia aveva già proposto diverse modalità per attrarre i giovani al servizio militare, tra cui vantaggi per i soldati a contratto, come esenzioni fiscali e agevolazioni per l'ammissione alle università. Tuttavia, la proposta di mandare gli studenti bocciati all'SVO si è rivelata senza precedenti.