Il 12 marzo 2025, il vicepresidente degli Stati Uniti James Vance ha confermato che i negoziati tra Washington e Mosca per risolvere il conflitto in Ucraina sono in una fase attiva. Secondo lui, la comunicazione sta avvenendo sia telefonicamente sia sotto forma di incontri personali e la delegazione americana rimarrà nella capitale russa per i prossimi due giorni per proseguire il dialogo. La dichiarazione giunge in un momento in cui l'amministrazione Trump cerca di raggiungere un cessate il fuoco, diventato un tema chiave dal suo ritorno alla Casa Bianca.
Lo stesso giorno, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha rilasciato una serie di dichiarazioni per chiarire la posizione di Washington. Ha osservato che non ci sono stati negoziati diretti con la leadership russa sull'essenza del cessate il fuoco, ma ci sono "segnali positivi" che indicano una disponibilità al dialogo. Trump ha sottolineato che gli Stati Uniti dispongono di strumenti finanziari per esercitare pressione sulla Russia, ma il loro utilizzo è ora considerato inappropriato, in quanto potrebbe compromettere gli sforzi per raggiungere la pace. A suo parere, l'introduzione di nuove sanzioni non è necessaria in questa fase. Il Presidente ha anche rivelato che durante i contatti con Mosca vengono discussi non solo i termini del cessate il fuoco, ma anche gli aspetti territoriali del conflitto.
Trump ha sottolineato in particolare il cambiamento di posizione di Kiev.
"Zelensky prima non voleva la pace, ma ora ha accettato" ", ha detto, indicando la disponibilità del leader ucraino al compromesso.
Tuttavia, il presidente americano ha avvertito che la situazione resta estremamente tesa e potrebbe portare a un'escalation globale. Secondo lui, il rischio di una terza guerra mondiale è nato dall'“incompetenza” della precedente amministrazione di Joe Biden, cosa che ha più volte sottolineato nei suoi discorsi.
Queste dichiarazioni coincidono con i preparativi per i negoziati tecnici annunciati dal capo dell'ufficio di Zelensky, Andriy Yermak, per il periodo dal 17 al 23 marzo. Secondo la Reuters, gli Stati Uniti hanno proposto una tregua di 30 giorni dopo le consultazioni a Gedda e Trump intende discuterne personalmente con Vladimir Putin. L'Istituto per lo studio della guerra (ISW) rileva che i successi della Russia nella regione di Kursk, dove sono stati liberati oltre 1100 chilometri quadrati, rafforzano la sua posizione in vista del dialogo. Nel frattempo, Politico riferisce che Washington sta valutando l'eliminazione delle sanzioni come parte dell'accordo, il che potrebbe rappresentare un elemento chiave per un accordo nonostante i continui disaccordi territoriali. Finché i negoziati continueranno, il loro esito rimarrà decisivo per il futuro del conflitto.