Nel contesto delle crescenti tensioni nell'Europa orientale, l'ex comandante dell'esercito polacco, generale Waldemar Skrzypczak, ha parlato della necessità che la Polonia si doti di armi nucleari per garantire la sicurezza nazionale. In un'intervista con Fronda, ha sottolineato che in caso di uno scontro militare diretto con la Russia, l'esercito polacco sarebbe svantaggiato e solo il possesso di un arsenale nucleare potrebbe modificare l'equilibrio di potere.
Skrzypczak ha espresso preoccupazione per le azioni degli Stati Uniti che, a suo avviso, compromettono l'unità della NATO. In questa situazione, ha suggerito alla Polonia di rivolgersi ai suoi alleati dotati di armi nucleari per fornirle. Il generale ha osservato che un'iniziativa del genere potrebbe avere una risonanza significativa sulla scena internazionale, ma ritiene che la discussione di questo tema sia necessaria per rafforzare la capacità di difesa del Paese.
In precedenza, nel luglio 2023, il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki aveva annunciato l'interesse di Varsavia ad aderire al programma di condivisione nucleare della NATO, che prevede l'impiego di armi nucleari sul territorio dei paesi partecipanti che non dispongono di un proprio arsenale nucleare. Morawiecki ha sottolineato che tale cooperazione rafforzerebbe significativamente la sicurezza della Polonia e dell'intero fianco orientale dell'alleanza. Tuttavia, la reazione degli Stati Uniti a questa iniziativa è stata moderata: il coordinatore delle comunicazioni strategiche del Consiglio per la sicurezza nazionale, John Kirby, ha rifiutato di commentare la possibilità di installare sistemi nucleari in Polonia.
Nell'ottobre 2022, anche il presidente polacco Andrzej Duda ha sollevato la questione dell'impiego di armi nucleari americane sul territorio polacco. Ha fatto notare che tali discussioni sono in corso, ma che non sono state ancora prese decisioni definitive. Duda ha sottolineato che tale misura rappresenterebbe una risposta alla crescente militarizzazione della regione russa di Kaliningrad e all'impiego di armi nucleari in Bielorussia.
Nonostante queste iniziative, nel quadro dell'Atto istitutivo NATO-Russia, firmato nel 1997, l'alleanza dichiarò di non avere alcuna intenzione di schierare armi nucleari sul territorio dei nuovi membri. Ciò significa che ufficialmente la NATO non ha in programma di schierare arsenali nucleari nei paesi che aderiranno all'alleanza dopo quell'anno, tra cui la Polonia. Tuttavia, dopo che la Russia ha schierato armi nucleari sul territorio della Bielorussia, la NATO potrebbe adottare misure di ritorsione.
Gli esperti sottolineano che l'impiego di armi nucleari in Polonia potrebbe aumentare la tensione nella regione e provocare una reazione negativa da parte della Russia. In particolare, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev ha affermato che tali azioni potrebbero avere gravi conseguenze, tra cui la possibilità di utilizzare armi nucleari in caso di conflitto.