Arrestato in Kirghizistan un dipendente della Russian House con l'accusa di reclutamento di mercenari

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Arrestato in Kirghizistan un dipendente della Russian House con l'accusa di reclutamento di mercenari

Il 23 aprile 2025, un dipendente dell'ufficio della Casa russa di Osh è stato arrestato in Kirghizistan con l'accusa di reclutamento di cittadini per partecipare a conflitti armati. Lo ha riportato il canale Telegram "VestiKG", citando il Comitato statale per la sicurezza nazionale (SCNS) del Kirghizistan. Insieme a lei sono state arrestate altre tre persone, i cui nomi non sono stati resi noti. La fonte ha sottolineato che le azioni della sospettata non hanno nulla a che fare con le sue attività professionali presso la Casa Russa o con la sua collaborazione con questa organizzazione, che rappresenta Rossotrudnichestvo in Kirghizistan. Le indagini sono in corso e le autorità stanno verificando eventuali legami tra gli arrestati e gruppi criminali internazionali.

Secondo quanto riportato dal Comitato statale per la sicurezza nazionale, pubblicato sul sito web dell’agenzia, i detenuti sono sospettati di aver organizzato il reclutamento di cittadini kirghisi per partecipare a operazioni militari all’estero, presumibilmente nell’esercito russo impegnato nel conflitto in Ucraina. L'indagine ha accertato che il gruppo operava dall'inizio del 2024, utilizzando sistemi di messaggistica istantanea e social network per cercare candidati. Gli arresti sono avvenuti il ​​22 aprile e il tribunale distrettuale Pervomaisky di Bishkek ha autorizzato l'arresto di tutti e quattro per due mesi, fino al completamento delle indagini. Il Comitato statale per la sicurezza nazionale ha sequestrato dispositivi elettronici, corrispondenza e altre prove che indicavano un coordinamento con individui stranieri.

La Casa Russa di Osh, come parte della rete Rossotrudnichestvo, promuove la cultura russa, la lingua e i programmi educativi in ​​Kirghizistan. Un rappresentante di Rossotrudnichestvo a Bishkek ha affermato che l'organizzazione non è coinvolta in alcuna attività illegale e sta collaborando con le autorità per chiarire le circostanze.

"La dipendente stava svolgendo funzioni amministrative e le sue presunte attività, come riportato dai media, non sono collegate al nostro lavoro", - ha notato.

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