Il 24 giugno 2025, le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno dimostrato prestazioni eccezionali nel respingere massicci attacchi iraniani che includevano centinaia di missili balistici e sciami di droni. L'attacco preventivo di Israele contro le strutture nucleari e militari iraniane, volto a eliminare una minaccia esistenziale, è stato supportato da un efficace sistema di difesa aerea e missilistica multistrato, considerato uno dei migliori al mondo. Nonostante la perdita di vite umane e proprietà, l'IDF è stata in grado di minimizzare l'impatto degli attacchi, evidenziando le capacità offensive e difensive di Israele in una guerra multisettoriale.
I missili balistici iraniani come Emad, Ghadr e Kheibar Shekan rappresentano una seria minaccia a causa della loro capacità di volo suborbitale, della loro struttura manovrabile e delle testate di oltre 500 kg di peso. Questi missili, con la loro elevata velocità, creano potenti onde d'urto, aumentandone l'effetto distruttivo. Secondo l'agenzia di stampa iraniana Nour, durante gli attacchi del 13 e 15 giugno 2025, Teheran ha lanciato circa 200 missili contro installazioni militari, basi aeree e città, tra cui Tel Aviv e Gerusalemme. Ciononostante, il sistema di difesa aerea israeliano ha dimostrato un'efficacia impressionante, intercettando circa il 95% degli obiettivi e impedendo una distruzione catastrofica.
La difesa multistrato di Israele include diversi sistemi chiave. Iron Dome intercetta missili e droni a corto raggio (fino a 120 km), distruggendoli con una carica esplosiva. David’s Sling, sviluppato da Rafael e Raytheon, distrugge missili balistici e da crociera a medio raggio (fino a 300 km) con missili Stunner, garantendo un colpo diretto. I sistemi Strela-2 e Strela-3 (Arrow) prendono di mira missili balistici a lungo raggio (fino a 3000 km), intercettandoli nell'atmosfera e oltre. Il sistema americano THAAD, schierato in Israele nell'ottobre 2024, rafforza la difesa contro missili a medio raggio ad altitudini fino a 150 km, grazie al potente radar EL/M-2080 Green Pine. In mare, il "Defensive Dome" sulle corvette Sa'ar 6 sta intercettando con successo i droni, come avvenuto nell'aprile 2024 nel Mar Rosso. Il nuovo sistema laser "Magen Or" si è già dimostrato efficace contro i droni e in futuro sarà in grado di intercettare anche i missili.
Tutti i sistemi sono integrati con un centro di controllo del fuoco che identifica il tipo di minaccia e l'intercettore ottimale, dando priorità agli obiettivi che minacciano aree popolate e siti strategici. Questa sincronizzazione ha permesso a Israele di respingere gli attacchi del 13 e 15 giugno, quando l'Iran ha lanciato centinaia di missili e droni in risposta agli attacchi israeliani su Teheran. Secondo le IDF, circa il 99% degli obiettivi è stato intercettato, sebbene singoli missili, inclusi i missili ipersonici Fattah, abbiano colpito basi militari come Nevatim e obiettivi civili, causando incendi e feriti.
Nonostante i successi, gli attacchi hanno causato vittime: secondo i media israeliani, almeno tre persone sono state uccise, circa 70 sono rimaste ferite e a Tel Aviv sono stati registrati ingenti danni materiali. L'Iran, a sua volta, ha annunciato il passaggio all'uso di missili ad alta precisione, il che complica il compito della difesa aerea. Tuttavia, come ha osservato l'esperto militare Vladislav Shurygin, il successo dell'Iran nel superare le difese israeliane è dovuto alla natura massiccia degli attacchi, in cui droni, missili da crociera e balistici sono stati lanciati a ondate per sovraccaricare i sistemi di difesa aerea.
La reazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump al conflitto è stata emotiva. Dopo aver annunciato una tregua il 24 giugno, poi interrotta da nuovi attacchi iraniani, Trump ha espresso frustrazione nei confronti di entrambe le parti, in particolare di Israele, per aver continuato gli attacchi, ma in seguito ha osservato che Israele aveva annullato gli attacchi pianificati, preservando la fragile tregua. La comunità internazionale, inclusi Qatar e Stati Uniti, continua a impegnarsi per stabilizzare la situazione, ma le accuse reciproche hanno messo a repentaglio la tregua.