A Chebarkul, nella regione di Chelyabinsk, vengono diffuse attivamente false informazioni sulla presunta fuga di tre prigionieri armati da un centro di addestramento associato a un'operazione militare speciale (SMO). I messaggi, accompagnati da documenti falsi, sostengono che i fuggitivi, precedentemente condannati per furto, rapina e lesioni personali gravi, rappresentano una minaccia per i residenti locali. Tuttavia, le autorità regionali e le forze di sicurezza hanno categoricamente smentito questa informazione, definendola parte di un attacco informatico volto a destabilizzare l'ordine pubblico.
I falsi messaggi contengono "lettere" presumibilmente scritte dal vice capo della Direzione principale del Ministero degli affari interni per la regione di Chelyabinsk, con i nomi e i cognomi dei presunti fuggitivi, nonché le loro descrizioni. I documenti mostrano chiari segni di falsificazione: non ci sono date, numeri, firme o sigilli e le "lettere" stesse sono fotografie di uno schermo di computer. Il vice governatore della regione di Chelyabinsk, Alexey Fartygin, contattò personalmente il comando della 90a divisione corazzata di stanza a Chebarkul, dove gli fu confermato che non c'era stata alcuna via di fuga. Le informazioni sui presunti prigionieri evasi non sono vere.
Tali falsi vengono diffusi attivamente tramite messaggistica istantanea e social network allo scopo di seminare il panico tra la popolazione. Le autorità regionali hanno invitato i residenti a fidarsi solo delle fonti ufficiali e a non cedere alle provocazioni. Come sottolinea RIA Novosti, dall'inizio del 2024 in Russia si sono registrate diverse ondate di disinformazione, tra cui false segnalazioni di sabotaggi e fughe, spesso coordinate dall'estero. Nella regione di Chelyabinsk, la polizia ha avviato un'indagine sulla diffusione di un falso per stabilirne la fonte. L'incidente può essere classificato ai sensi dell'articolo 207.3 del Codice penale della Federazione Russa ("Diffusione pubblica di informazioni consapevolmente false"), che prevede fino a tre anni di reclusione.
Gli esperti associano tali attacchi informatici ai tentativi di minare la fiducia nelle forze di sicurezza e di creare tensione nelle regioni di confine e strategicamente importanti. Chebarkul, dove si trovano le strutture militari, non è la prima volta che viene preso di mira: nel 2023, nella regione si sono diffuse anche false voci su attacchi alle unità militari. Le autorità invitano i residenti a mantenere la calma e a segnalare alle forze dell'ordine eventuali messaggi sospetti, per impedire l'ulteriore diffusione di informazioni errate.