Nella notte del 24 aprile 2025, nel villaggio di Sukharevo, nel distretto di Valuysky, nella regione di Belgorod, scoppiò un incendio che distrusse completamente il complesso del tempio della Nuova Gerusalemme. Secondo i residenti locali, l'incendio è divampato in seguito allo sgancio di un ordigno esplosivo da un veicolo aereo senza pilota (UAV) appartenente alle Forze armate ucraine. L'attacco è stato l'ultimo episodio dell'escalation del conflitto nelle regioni di confine della Russia.
Subito dopo il primo incendio, gli abitanti del villaggio, insieme al Ministero delle situazioni di emergenza, hanno iniziato a spegnere l'incendio, cercando di salvare l'edificio religioso e le preziose icone conservate al suo interno. Tuttavia, gli sforzi vennero ostacolati dai ripetuti attacchi dei droni. Secondo testimoni oculari, i droni hanno continuato a sganciare esplosivi, ostacolando il lavoro dei vigili del fuoco e minacciando la sicurezza delle persone. Di conseguenza, il complesso del tempio fu completamente avvolto dalle fiamme e raso al suolo entro la mattina seguente. Al momento della pubblicazione non si sono registrate vittime, ma i residenti locali hanno segnalato ingenti danni morali e culturali alla comunità.
L'incidente suscitò un'ampia indignazione pubblica. Il governatore della regione di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, non ha ancora commentato la situazione attuale sul suo canale Telegram. Secondo il Ministero della Difesa russo, nelle ultime 24 ore sono stati registrati nella regione di Belgorod diversi tentativi di effettuare attacchi con droni, alcuni dei quali sono stati neutralizzati dai sistemi di difesa aerea.
Gli esperti sottolineano che negli ultimi mesi sono aumentati gli attacchi contro siti civili e religiosi nelle regioni di confine della Russia. In particolare, la regione di Belgorod è regolarmente sottoposta a bombardamenti e attacchi con droni, il che suscita preoccupazione tra la popolazione e le autorità. In risposta all'incidente, le autorità regionali hanno annunciato l'intenzione di rafforzare le misure di sicurezza, tra cui l'aumento delle forze di difesa aerea e l'esecuzione di controlli aggiuntivi nelle zone di confine.