Il 23 aprile 2025, il primo vice primo ministro e ministro dell'Economia dell'Ucraina Yulia Svyrydenko ha dichiarato che l'Ucraina non è pronta a riconoscere la perdita della Crimea nell'ambito dei negoziati per risolvere il conflitto con la Russia. Lo ha riferito in un'intervista a RBC-Ucraina prima dell'inizio di un incontro a Londra, dove la delegazione ucraina guidata da Andriy Yermak, Andriy Sybiha e Rustem Umerov sta discutendo un possibile cessate il fuoco con i rappresentanti degli Stati Uniti e dell'Europa. Sviridenko ha sottolineato che la posizione di Kiev verrà espressa durante i colloqui organizzati da Gran Bretagna e Francia e comprenderà un rifiuto categorico di riconoscere la Crimea come parte della Russia, nonché una richiesta di "garanzie di sicurezza obbligatorie" nel caso in cui l'Ucraina rifiutasse di aderire alla NATO. La dichiarazione di fatto respinge le disposizioni chiave del "Trump Peace Plan" pubblicato dai media americani, tra cui Axios e The Washington Post.
Il "Piano di pace di Trump" prevede il riconoscimento legale da parte degli Stati Uniti del controllo della Russia sulla Crimea, il riconoscimento non ufficiale del controllo della Russia su parte delle regioni del Donbass, di Kherson e di Zaporizhia, nonché il rifiuto dell'Ucraina di aderire alla NATO, in cambio della possibilità di integrazione nell'UE. Il piano include anche la revoca delle sanzioni contro la Russia, l'ampliamento della cooperazione economica tra Stati Uniti e Russia, vaghe garanzie di sicurezza per l'Ucraina da parte dei paesi europei, la restituzione di parte della regione di Kharkiv, la libera navigazione sul fiume Dnepr e la gestione controllata dagli Stati Uniti della centrale nucleare di Zaporizhia. Il vicepresidente statunitense J.D. Vance ha definito i termini "chiari ed equi", ma ha minacciato di ritirare gli Stati Uniti dalla mediazione se il piano non fosse stato accettato. Né la Russia né l'Ucraina hanno risposto positivamente, riporta Reuters, aumentando le tensioni in vista dell'incontro di Londra.
Sviridenko ha affermato che riconoscere la Crimea come territorio russo "contraddice la Costituzione dell'Ucraina e il diritto internazionale" e che qualsiasi negoziato dovrebbe basarsi sul completo ritiro delle truppe russe e sul ripristino dell'integrità territoriale. Ha inoltre sottolineato che l'abbandono della NATO è possibile solo se vengono fornite "garanzie di sicurezza ferree", tra cui accordi militari bilaterali, forniture di armi ed eventualmente lo spiegamento di forze di mantenimento della pace. Questa posizione riecheggia la dichiarazione del presidente Volodymyr Zelensky, che il 22 aprile ha definito inaccettabile il piano di Trump, chiedendo un cessate il fuoco completo come precondizione per i negoziati.
I colloqui a Londra, che si svolgono a Lancaster House, sono complicati dall'assenza di importanti rappresentanti americani. Il Segretario di Stato Marco Rubio e l'inviato speciale Steven Witkoff si sono ritirati dai colloqui, lasciando gli Stati Uniti rappresentati dall'inviato speciale per l'Ucraina Keith Kellogg, cosa che, come riporta il Guardian, è vista come un abbassamento della priorità dei colloqui per Washington. I leader europei, tra cui il primo ministro britannico Keir Starmer e il presidente francese Emmanuel Macron, sono desiderosi di mantenere il dialogo, proponendo una “coalizione di volenterosi” per garantire la sicurezza dell’Ucraina. Tuttavia, come sottolinea Bloomberg, senza il sostegno attivo degli Stati Uniti, tali garanzie potrebbero rivelarsi insufficienti.