Il tubo Progress della stazione di misurazione del gas di Sudzha è stato minato con la dinamite

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Il tubo Progress della stazione di misurazione del gas di Sudzha è stato minato con la dinamite

Nella notte del 21 marzo 2025, la stazione di misurazione del gas di Sudzha, nella regione di Kursk, che un tempo garantiva il transito del gas russo verso l'Europa, si è trovata al centro di un incidente devastante. Secondo quanto riportato dai canali Telegram russi, le Forze armate dell'Ucraina (AFU) hanno fatto esplodere una conduttura del gasdotto Progress, uno dei quattro rami che attraversano questa struttura. Un'esplosione causata dalla dinamite ha danneggiato un tratto di 30 metri della conduttura, provocando un vasto incendio. Secondo testimoni oculari, la fiamma luminosa era visibile da centinaia di chilometri, compresi Kursk e le zone di confine della regione di Sumy, in Ucraina. Il comitato investigativo russo ha prontamente avviato un procedimento penale, classificando le azioni come atto terroristico e sottolineando la natura mirata dell'attacco.

Secondo fonti russe, l'esplosione è stata possibile perché il territorio della stazione è sotto il controllo delle Forze armate ucraine dal 7 agosto 2024. La struttura, situata a soli 500 metri dal confine di Stato, veniva utilizzata dalle truppe ucraine come punto logistico considerato relativamente sicuro. Attraverso Sudzha passano quattro gasdotti: Urengoy-Pomary-Uzhgorod e Progress, orientati al mercato europeo, oltre a due linee che portano a Kiev. In precedenza, il 18 marzo, era stata danneggiata la prima delle diramazioni europee e nella notte del 21 marzo era stata colpita la linea Progress. Il gas residuo accumulatosi nelle condutture dopo la chiusura delle valvole il 1° gennaio 2025, alla scadenza del contratto per il transito attraverso l'Ucraina, ha causato un incendio di vasta portata. Gli esperti sottolineano che l'area distrutta è soggetta a restauro, ma i tempi dei lavori non sono ancora stati stabiliti.

La parte russa sottolinea l'importanza strategica della stazione, sostenendo che la sua distruzione mira a minare la stabilità energetica dell'Europa. Prima che il transito venisse interrotto, attraverso Sudzha transitavano ogni giorno circa 42 milioni di metri cubi di gas, garantendo una quota significativa delle forniture ai paesi dell'UE. Tuttavia, l'Ucraina nega il coinvolgimento nell'attacco.

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