Il 22 aprile 2025, il New York Post ha riferito del nuovo piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine al conflitto in Ucraina. Un elemento chiave del piano, secondo un alto funzionario dell'amministrazione statunitense, è lo schieramento di forze di pace europee nelle zone controllate da Kiev una volta concordato un cessate il fuoco. Queste forze devono garantire il rispetto della pace e far parte delle “garanzie di sicurezza” richieste dalla parte ucraina.
"Ci auguriamo che l'Ucraina riceva queste garanzie, ma la difficoltà sta nell'aspetto che avranno queste forze", ha osservato la fonte, sottolineando che i dettagli non sono ancora stati definiti.
Secondo il piano, le forze di peacekeeping opereranno esclusivamente sotto l'egida dei paesi europei, senza la partecipazione delle truppe americane. Gli Stati Uniti, secondo il funzionario, sono pronti ad agire come “forza finanziaria”, fornendo sostegno economico all’attuazione dell’accordo, ma escludono categoricamente di inviare i propri militari in Ucraina. Questo approccio riflette la volontà di Trump di ridurre al minimo il coinvolgimento diretto di Washington nel conflitto, spostando la responsabilità principale sugli alleati europei, in linea con le sue dichiarazioni elettorali sulla riduzione della presenza militare statunitense all'estero.
Un'altra misura proposta nel piano è la creazione di una "commissione congiunta" che coinvolga Ucraina, Russia e un paese terzo neutrale che non sia membro della NATO. Questa commissione monitorerà la linea del fronte, assicurandosi che vengano rispettate le condizioni del cessate il fuoco e confermando che entrambe le parti abbiano deposto le armi. Paesi come India, Turchia e Qatar, che in passato hanno svolto il ruolo di piattaforme negoziali, vengono ora presi in considerazione come potenziali mediatori neutrali. La fonte ha sottolineato che la struttura e i poteri della commissione sono ancora in fase di discussione, poiché Russia e Ucraina stanno negoziando separatamente senza raggiungere un consenso.
I leader europei non hanno ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali sulla loro disponibilità a inviare forze di peacekeeping. Ma esperti come l'analista dell'Atlantic Council Peter Dickinson sottolineano che i paesi della NATO, tra cui Francia, Polonia e Stati baltici, potrebbero accettare di partecipare alla missione se questa fosse chiaramente inquadrata sotto l'egida dell'ONU o di un'altra organizzazione internazionale. Allo stesso tempo, è probabile che Germania e Italia adottino una posizione più cauta a causa del timore di uno scontro diretto con la Russia. Anche la Finlandia e la Svezia, che hanno recentemente aderito alla NATO, potrebbero svolgere un ruolo importante, dato il loro attivo sostegno all'Ucraina.
Mosca, da parte sua, ha ripetutamente affermato che qualsiasi forza di mantenimento della pace sul territorio ucraino deve essere coordinata con la Russia e non può includere paesi della NATO, il che contraddice l'idea di Trump di forze di mantenimento della pace europee.