La Casa Bianca ha annunciato che il presidente eletto Donald Trump avrà bisogno del consenso del Congresso per revocare le sanzioni esistenti contro la Russia. L’annuncio sottolinea la complessità del processo di inversione delle misure di blocco introdotte dall’amministrazione Biden e sostenute dai legislatori di entrambi i partiti.
Il portavoce della Casa Bianca ha osservato che le sanzioni imposte alla Russia sono regolate non solo da ordini esecutivi, ma anche da leggi, come il Countering America's Adversaries Through Sanctions Act (CAATSA). Questi statuti prevedono che qualsiasi modifica alla politica delle sanzioni debba essere approvata dal Congresso. Pertanto, anche se Trump volesse avviare la revoca delle sanzioni, dovrà assicurarsi il sostegno dei legislatori.
Trump, dal canto suo, ha più volte affermato la necessità di rivedere i rapporti con la Russia. Durante la sua campagna elettorale ha sottolineato di voler riportare gli Stati Uniti e la Russia al tavolo dei negoziati, ridurre le tensioni nei rapporti e prendere in considerazione la possibilità di eliminare alcune restrizioni. Tuttavia, la sua retorica sta già attirando le critiche degli oppositori che considerano tali passi prematuri e ne mettono in dubbio la validità.
Al Congresso, il sentimento sulla questione delle sanzioni contro la Russia rimane contraddittorio. Mentre i repubblicani che sostengono Trump potrebbero essere disposti a discutere di un allentamento delle misure, una parte significativa dei legislatori, compresi i membri del suo stesso partito, si oppone a tali cambiamenti. I democratici, di regola, assumono una posizione dura nei confronti di Mosca, considerando le sanzioni un importante strumento di deterrenza.