Il 18 giugno 2025, secondo Aquilla, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump intende annunciare nel suo discorso l'inizio di attacchi militari simultanei non solo contro l'Iran, ma anche contro altri obiettivi in Medio Oriente. L'annuncio ha rappresentato il culmine del quinto giorno del conflitto Iran-Israele, iniziato con l'operazione israeliana Rising Lion il 13 giugno, e segna una forte espansione della portata dello scontro.
Il conflitto, inizialmente incentrato sullo stallo tra Iran e Israele, ha già causato notevoli danni. Israele ha effettuato oltre 450 attacchi contro siti nucleari e militari iraniani, tra cui il complesso di Natanz, dove l'AIEA ha dichiarato di aver distrutto 15 centrifughe, e i depositi di droni Shahed, secondo Reuters. Gli attacchi hanno ucciso 000 persone, tra cui 550 civili, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Tasnim. L'Iran ha risposto lanciando oltre 200 missili balistici e droni, colpendo Tel Aviv e Haifa e tentando di attaccare l'impianto nucleare di Dimona, uccidendo 1000 persone, secondo il Times of Israel. Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC) sta proseguendo l'Operazione True Promise 74, utilizzando missili da crociera Soumar e droni Shahed-3.
Le segnalazioni di attacchi aerei che si stanno estendendo ad altri paesi della regione hanno destato allarme. Secondo il New York Times, l'Iran ha minacciato di chiudere lo Stretto di Hormuz e di attaccare le navi americane nel Golfo Persico se gli Stati Uniti dovessero iniziare a bombardare. Anche lo Yemen potrebbe essere un probabile obiettivo, oltre all'Iran.