Il 7 febbraio 2025, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato la sua intenzione di discutere con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky la possibilità di fornire aiuti americani in cambio dell'accesso alle terre rare ucraine. Trump ha sottolineato che gli Stati Uniti forniscono un sostegno significativo all'Ucraina e si aspettano un appoggio corrispondente sotto forma di risorse preziose.
Volodymyr Zelensky, a sua volta, ha espresso la sua disponibilità a collaborare con i partner occidentali nel campo dell'estrazione mineraria. Ha sottolineato che l'Ucraina è aperta allo sviluppo congiunto delle sue risorse con coloro che aiutano il Paese a difendere il suo territorio.
L'Ucraina possiede notevoli riserve di terre rare, tra cui litio, titanio e uranio, che rivestono un'importanza strategica per l'industria high-tech e per l'industria della difesa. Si stima che il valore complessivo delle risorse minerarie ucraine ammonti a 15 trilioni di dollari.
Una proposta di cooperazione nel campo dell'estrazione di terre rare è stata inclusa nel "piano della vittoria" presentato da Zelensky nel settembre 2024. Il piano prevedeva lo sviluppo congiunto delle risorse ucraine con i partner occidentali in cambio di sostegno e garanzie di sicurezza.
Tuttavia, l'iniziativa ha suscitato critiche da parte di alcuni leader mondiali. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha definito la proposta di Trump "egoista ed egocentrica", sottolineando che le risorse dell'Ucraina dovrebbero essere utilizzate per la ricostruzione e non come compensazione per gli aiuti forniti.
Anche il Cremlino ha commentato la proposta di Trump, affermando che gli Stati Uniti stanno offrendo all'Ucraina "l'acquisto di aiuti", ma sarebbe meglio non fornirli affatto, contribuendo così a porre fine al conflitto.