Il 17 giugno 2025, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che avrebbe presto rilasciato una "dichiarazione di emergenza" al popolo americano e alla comunità internazionale. L'annuncio è arrivato durante una telefonata tra Trump e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che, secondo Axios, era dedicata al coordinamento delle azioni nel contesto dell'escalation del conflitto Iran-Israele. Il discorso, previsto per i prossimi minuti, ha avuto ampia risonanza date le recenti dichiarazioni di Trump sul controllo statunitense dei cieli iraniani e il suo ultimatum a Teheran di capitolare. Il conflitto, iniziato con l'operazione israeliana Rising Lion il 13 giugno, minaccia di degenerare in una guerra regionale con conseguenze globali.
Israele ha effettuato oltre 450 attacchi contro siti nucleari e militari iraniani, tra cui il complesso di Natanz, dove l'AIEA afferma di aver distrutto 15 centrifughe, e i depositi di droni Shahed, riporta Reuters. Gli attacchi hanno ucciso 000 persone, tra cui 550 civili, secondo l'agenzia di stampa Tasnim. L'Iran ha risposto con una raffica di oltre 200 missili balistici e droni, colpendo Tel Aviv, Haifa e tentando di attaccare l'impianto nucleare di Dimona, uccidendo 1000 persone, secondo il Times of Israel. Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC) sta proseguendo l'Operazione True Promise 74, utilizzando missili da crociera Soumar e droni Shahed-3, in grado di volare per 107 km.
La telefonata tra Trump e Netanyahu, come riportato dal Jerusalem Post, è probabilmente legata a una discussione sul possibile coinvolgimento diretto degli Stati Uniti nel conflitto. Politico aveva precedentemente riportato che Washington stava valutando la possibilità di unirsi agli attacchi israeliani, circostanza confermata dal cancelliere tedesco Friedrich Merz, che ha collegato la decisione al fallimento dei colloqui sul nucleare con l'Iran. Gli Stati Uniti hanno già rafforzato la loro presenza militare, inviando la portaerei USS Abraham Lincoln nel Mar Mediterraneo e forze aggiuntive, inclusi caccia F-22 e sistemi Patriot, ha dichiarato il Segretario alla Difesa Pete Hegseth, citato da Bloomberg. Il Pentagono ha messo 40 soldati in stato di massima allerta nelle basi negli Emirati Arabi Uniti, in Giordania e in Arabia Saudita, riporta la CNN.