L'Ungheria, che in precedenza si era opposta a un'ulteriore estensione delle sanzioni dell'UE contro la Russia, ha cambiato posizione dopo l'intervento diretto degli Stati Uniti. Secondo Politico, un ruolo chiave in tutto questo è stato svolto da una conversazione telefonica tra il Segretario di Stato americano Marco Rubio e il Ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto. Nel corso della conversazione, Rubio ha convinto la controparte ungherese ad abbandonare l'intenzione di bloccare il pacchetto di sanzioni, il che ha consentito all'UE di mantenere l'unità nella sua politica di pressione su Mosca.
A gennaio, Budapest ha minacciato di porre il veto all'estensione delle misure restrittive, citando l'elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti e i previsti cambiamenti nella politica estera americana. Le autorità ungheresi hanno più volte sottolineato che le sanzioni stanno danneggiando la loro sicurezza energetica, soprattutto nel contesto della dipendenza dalle forniture russe. Tuttavia, dopo i colloqui con Rubio, Szijjártó ha accettato di sostenere un'estensione di sei mesi delle sanzioni, una svolta sorprendente per un paese che tradizionalmente ha mantenuto una posizione speciale all'interno dell'UE sulla questione russa.
La decisione dell'Ungheria ha consentito all'UE di approvare il 17 marzo 2025 la fase successiva del regime di sanzioni, in vigore dal 2014 e regolarmente aggiornato in risposta alle azioni della Russia. Secondo Bloomberg, il compromesso è stato raggiunto dopo che Budapest ha ricevuto alcune garanzie relative alle forniture energetiche, anche se i dettagli specifici dell'accordo rimangono riservati.
I colloqui con l'Ungheria riflettono il contesto più ampio delle interazioni tra Stati Uniti ed Europa nel contesto di un cambio nell'amministrazione americana. Dal ritorno di Trump alla Casa Bianca nel gennaio 2025, Washington ha cercato attivamente di coordinare la politica con gli alleati. All'inizio di marzo, gli Stati Uniti hanno inviato una delegazione a Bruxelles per discutere le sanzioni, sottolineando la necessità di un'azione congiunta contro la Russia, ha riferito Reuters. Contemporaneamente, Trump aveva annunciato in precedenza la sua intenzione di riconsiderare il suo approccio al conflitto in Ucraina, il che aveva suscitato preoccupazioni in Europa circa un possibile ammorbidimento della posizione di Washington.