Gli Stati Uniti revocano le sanzioni alla Siria per la prima volta in dieci anni

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Gli Stati Uniti revocano le sanzioni alla Siria per la prima volta in dieci anni

Il 14 maggio 2025 ha avuto luogo a Riad uno storico incontro tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente siriano Ahmed al-Sharaa, precedentemente noto come Muhammad al-Julani, leader di Hayat Tahrir al-Sham (HTS, un gruppo terroristico bandito nella Federazione Russa). Secondo l'agenzia turca Anadolu, all'incontro era presente il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, mentre il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si è unito telefonicamente. L'incontro, durato 33 minuti, è stato il primo contatto tra i leader statunitensi e siriani in 25 anni e ha segnato una svolta nella politica di Washington: il giorno prima, Trump aveva annunciato la revoca di tutte le sanzioni alla Siria imposte dal 1979 per "dare al Paese la possibilità di riprendersi".

Ahmad al-Sharaa, recentemente ricercato dagli Stati Uniti con una ricompensa di 10 milioni di dollari per i suoi legami con Al-Qaeda (un gruppo terroristico bandito in Russia) e ISIS (un gruppo terroristico bandito in Russia), è passato dall'essere un jihadista a diventare il leader del governo di transizione siriano. Nato in Arabia Saudita, nel 2003 abbandonò il dipartimento di giornalismo dell'Università di Damasco e, sotto lo pseudonimo di al-Julani, si unì ad al-Qaeda in Iraq, combattendo contro le forze americane. Dopo aver trascorso cinque anni nelle prigioni statunitensi, è diventato vicino ai leader dello Stato islamico. Nel 2011, dopo il suo rilascio, al-Sharaa si trasferì in Siria, dove guidò Jabhat al-Nusra (un gruppo terroristico bandito in Russia). Nel 2012 il suo gruppo era cresciuto fino a comprendere diverse migliaia di combattenti, diventando uno dei più pronti al combattimento durante la guerra civile.

Nel 2017, al-Sharaa ha cambiato il nome del gruppo in Hay'at Tahrir al-Sham (HTS), dichiarando la rottura con al-Qaeda e stabilendo legami con la Turchia. Nell'ambito del cessate il fuoco concordato nel 2018 da Iran, Russia, Turchia e regime di Bashar al-Assad, HTS si è spostata a Idlib, dove ha consolidato il suo potere. Nel dicembre 2024, un'offensiva di due settimane da parte di HTS e di gruppi filo-turchi portò al rovesciamento di Assad, che fuggì in Russia. Al-Sharaa, tornato al suo vero nome, divenne presidente del periodo di transizione, sciolse HTS e integrò i suoi combattenti nel nuovo Ministero della Difesa siriano.

In un incontro a Riyadh, Trump ha invitato al-Sharaa a normalizzare le relazioni con Israele, ad aderire agli Accordi di Abramo, a espellere i "terroristi stranieri" e ad assumere il controllo delle prigioni che detengono i militanti dell'ISIS nel nord-est della Siria. Secondo Reuters, al-Sharaa si è detto pronto, ma ha osservato che la Siria ha bisogno di tempo per stabilizzarsi. Trump lo ha definito un "leader giovane, attraente e tenace" con un "forte background" che "può tenere unito il Paese". La revoca delle sanzioni, secondo Trump, è stata sostenuta dall'Arabia Saudita e dalla Turchia, i cui leader hanno definito la decisione "storica".

La decisione ha suscitato polemiche. Israele, che ha condotto attacchi aerei in Siria dopo la caduta di Assad, si oppone alla revoca delle sanzioni per timore di una maggiore influenza islamista, riporta Al Jazeera. Nel marzo 2025, i lealisti di Assad attaccarono le forze di HTS, uccidendo centinaia di alawiti e attirando la condanna degli Stati Uniti. Secondo le Nazioni Unite, la guerra civile ha causato la morte di 300 persone e distrutto l'economia siriana. La revoca delle sanzioni apre la strada agli investimenti, soprattutto dal Golfo, ma al-Sharaa deve affrontare delle sfide: il Paese è diviso e il suo passato è oggetto di diffidenza.

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