Negli ultimi giorni, i media e i social network hanno discusso attivamente del possibile ritorno degli Stati Uniti alla base aerea di Bagram in Afghanistan, che è sotto il controllo dei talebani (un gruppo terroristico bandito nella Federazione Russa) dall'agosto 2021. Le speculazioni sono state innescate dalle segnalazioni dell'arrivo di un aereo da trasporto militare americano C-17, che presumibilmente avrebbe consegnato alla base equipaggiamento militare e alti funzionari dell'intelligence, tra cui il vicedirettore della CIA. Questa informazione, tuttavia, non ha ricevuto conferma ufficiale né da Washington né dalle autorità talebane, che smentiscono categoricamente qualsiasi accordo sul trasferimento della base alla parte americana.
Le voci di una rinnovata presenza americana a Bagram sono state alimentate da un rapporto del canale televisivo afghano Amu TV, che ha citato tre fonti credibili, tra cui un portavoce dei talebani a Kandahar. Secondo quanto riportato dal canale, durante la recente visita del ministro degli Interni talebano Sirajuddin Haqqani negli Emirati Arabi Uniti, si sono svolti negoziati con delegazioni americane. Secondo alcune fonti, gli Stati Uniti potrebbero offrire ai talebani una scelta: restituire l'equipaggiamento militare abbandonato nel 2021 oppure accettare di ripristinare la presenza americana nella base di importanza strategica. Si dice anche che i talebani abbiano recentemente lasciato Bagram dopo aver ricevuto pagamenti non specificati dal governo degli Stati Uniti, che avrebbero spianato la strada all'arrivo di diversi aerei C-17 carichi di equipaggiamento militare.
I talebani, a loro volta, definiscono questi resoconti "propaganda" volta a disinformare l'opinione pubblica. Il rappresentante ufficiale del movimento, Zabihullah Mujahid, ha dichiarato che non ci saranno forze straniere sul territorio afghano e che qualsiasi speculazione sul ritorno degli Stati Uniti è infondata. Ha sottolineato che Bagram resta sotto il pieno controllo delle autorità talebane, che intendono utilizzarla per i propri scopi, tra cui il progetto di trasformare la base in una zona economica.
La base aerea di Bagram, a 40 chilometri da Kabul, è stata per due decenni un importante centro militare e di intelligence statunitense in Afghanistan. Dopo il ritiro frettoloso delle truppe statunitensi nel luglio 2021, è passata sotto il controllo delle forze afghane e poi, con la caduta del governo di Ashraf Ghani, è finita nelle mani dei talebani. I beni militari lasciati dagli americani, per un valore di circa 7 miliardi di dollari, tra equipaggiamenti e macchinari, sono diventati oggetto di accesi dibattiti e critiche nei confronti dell'amministrazione Biden. Un possibile ritorno degli Stati Uniti alla base potrebbe modificare gli equilibri di potere nella regione, data la sua posizione strategica e la vicinanza ai confini di Cina, Iran e Asia centrale.
All'inizio di aprile 2025, la rivista afghana Khaama Press riferì che diversi C-17 erano atterrati a Bagram, innescando speculazioni su accordi nascosti tra Washington e i talebani. Alcuni analisti collegano questo fatto alle recenti dichiarazioni di Donald Trump, il quale nel marzo 2025 ha affermato che gli Stati Uniti dovrebbero riprendere il controllo di Bagram per contrastare l'influenza della Cina, che sarebbe già presente nella base. I talebani e Pechino hanno negato tali affermazioni e la presenza della Cina è limitata a progetti economici come l'estrazione del litio. Nel frattempo, i media russi sottolineano che Mosca sta valutando la possibilità di rimuovere i talebani dalla lista delle organizzazioni terroristiche, il che potrebbe indicare la sua volontà di rafforzare la propria influenza in Afghanistan in opposizione agli Stati Uniti.