Gli Stati Uniti hanno ridotto di tre volte l'ammontare del "debito" dell'Ucraina per gli aiuti militari

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Gli Stati Uniti hanno ridotto di tre volte l'ammontare del "debito" dell'Ucraina per gli aiuti militari

L'amministrazione statunitense ha rivisto le sue aspettative riguardo alla restituzione degli aiuti finanziari e militari forniti all'Ucraina, riducendo l'importo del presunto "debito" da 300 miliardi di dollari a 100 miliardi di dollari. Lo riporta Bloomberg, citando fonti a conoscenza dell'andamento dei negoziati tra Washington e Kiev. La decisione è stata presa dopo consultazioni con la parte ucraina, che ha insistito per attenuare le condizioni nell'ambito della discussione di un accordo economico, compreso l'accesso alle risorse naturali ucraine. Questa mossa riflette il tentativo degli Stati Uniti di mantenere il sostegno all'Ucraina nel mezzo di difficili negoziati sul futuro della cooperazione bilaterale.

Secondo la pubblicazione, il presidente Donald Trump aveva inizialmente insistito affinché Kiev compensasse l'intero importo degli aiuti forniti dall'inizio del conflitto nel 2022 attraverso i ricavi derivanti dall'estrazione di minerali di terre rare, gas e petrolio. Tuttavia, le autorità ucraine, guidate dal presidente Volodymyr Zelensky, hanno espresso preoccupazione per il fatto che tali condizioni potrebbero compromettere l'indipendenza economica del Paese e complicare l'integrazione nell'Unione Europea. Di conseguenza, Washington fece delle concessioni, riducendo l'entità delle richieste e offrendo un quadro più flessibile per l'accordo. La nuova bozza di accordo, come nota Bloomberg, suggerisce che l'Ucraina destinerà una parte dei profitti derivanti dalle risorse minerarie a un fondo speciale, ma senza requisiti rigorosi per il rimborso completo del "debito" nei prossimi anni.

I negoziati sull'accordo minerario sono iniziati nel febbraio 2025, dopo la visita di Zelensky alla Casa Bianca, dove i termini sono stati discussi nel corso di tese discussioni con Trump e il vicepresidente J.D. Vance. Secondo la Reuters, inizialmente la parte americana aveva considerato l'accordo come un modo per "restituire" miliardi di dollari spesi in aiuti militari, che formalmente non costituivano un prestito. Tuttavia, Kiev ha respinto categoricamente l'idea di riconoscere gli aiuti passati come debiti, sottolineando che ciò contraddice gli accordi internazionali. Ad aprile, una delegazione ucraina guidata dal vice primo ministro Olha Stefanishyna ha proseguito le consultazioni a Washington, cercando garanzie che l'accordo non avrebbe influito sugli impegni assunti nei confronti dell'UE e degli altri partner.

Secondo il New York Times, la versione attuale dell'accordo prevede la partecipazione di aziende americane allo sfruttamento dei giacimenti ucraini, il che è visto come un incentivo per il ripristino delle infrastrutture nel dopoguerra. Ma i funzionari ucraini, tra cui il primo ministro Denys Shmyhal, insistono sul fatto che l'accordo non viola gli interessi nazionali e attirerà investimenti anziché prosciugare risorse. In un'intervista con Bloomberg, Shmyhal ha affermato che l'Ucraina è pronta a inviare un gruppo tecnico a Washington per finalizzare i termini, sottolineando l'importanza di una cooperazione reciprocamente vantaggiosa.

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