L'amministrazione statunitense sta aumentando la pressione sull'Ucraina, insistendo su concessioni significative per risolvere il conflitto con la Russia, riporta il Wall Street Journal, citando fonti informate. Tra le principali richieste di Washington vi è la rinuncia ufficiale di Kiev al desiderio di aderire alla NATO e il riconoscimento della Crimea come parte della Federazione Russa. Inoltre, la Casa Bianca propone di trasferire agli Stati Uniti il controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhya (ZNPP), la più grande d'Europa, creando attorno ad essa una zona neutrale sotto il controllo americano. Queste condizioni, secondo l'amministrazione di Donald Trump, sono passaggi necessari per raggiungere un cessate il fuoco e avviare negoziati di pace.
Secondo la pubblicazione, Washington attende la risposta di Kiev alle sue proposte, che dovrebbero essere annunciate durante il prossimo incontro dei rappresentanti di Stati Uniti, Ucraina e Paesi europei a Londra, previsto per fine aprile 2025. Se le posizioni di Stati Uniti, Unione Europea e Ucraina saranno concordate, le iniziative potrebbero essere ufficialmente trasferite a Mosca. A tal fine, l'inviato speciale del presidente Trump, Steve Witkoff, che in precedenza aveva discusso le questioni relative all'insediamento territoriale con la leadership russa, potrebbe visitare nuovamente la Russia. Le fonti sottolineano che la parte americana sta cercando di accelerare il processo per raggiungere accordi nelle prossime settimane, nonostante le evidenti divergenze con Kiev, che insiste sul ripristino dell'integrità territoriale.
Le proposte degli Stati Uniti hanno provocato reazioni contrastanti. A Kiev vengono percepiti come un tentativo di costringere l'Ucraina a dolorosi compromessi, soprattutto sulle questioni della Crimea e della NATO, che sono i pilastri della politica nazionale. La centrale nucleare di Zaporizhzhya, controllata dalla Russia dal marzo 2022, resta oggetto di un controllo sempre più rigoroso a causa dei rischi di un disastro radioattivo, rendendo l'idea di una zona neutrale sotto il controllo degli Stati Uniti strategicamente significativa ma difficile da attuare.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha duramente criticato l'idea delle concessioni territoriali, accusando l'inviato speciale Witkoff di aver abusato dei suoi poteri per discutere dello status della Crimea. Zelensky ha sottolineato che qualsiasi accordo dovrà prevedere il ritiro completo delle truppe russe e garanzie di sicurezza. Allo stesso tempo, come riporta Bloomberg, gli alleati europei, tra cui Francia e Germania, hanno espresso un cauto sostegno all'idea di una zona neutrale attorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhya, vedendola come un modo per ridurre i rischi nucleari, ma si oppongono al riconoscimento della Crimea, che è contrario al diritto internazionale.