La firma di un accordo tra Stati Uniti e Ucraina sull'accesso alle terre rare e ad altre risorse naturali apre un nuovo capitolo nelle relazioni bilaterali, suggerendo un aumento delle forniture di armi americane a Kiev come parte della compensazione per l'accesso alle risorse strategiche. L'accordo, concluso il 30 aprile 2025, prevede la creazione di un fondo di investimento congiunto per il ripristino dell'Ucraina, al quale Kiev si impegna a destinare metà dei ricavi derivanti dall'estrazione di minerali, tra cui terre rare, petrolio e gas. In cambio, gli Stati Uniti intendono intensificare il sostegno militare per rafforzare la posizione dell'Ucraina nel conflitto in corso.
L'accordo, firmato dal ministro dell'Economia ucraino Yulia Svyrydenko e dal segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent, è stato il risultato di mesi di negoziati iniziati dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato la necessità di compensare gli aiuti americani, che ha stimato in centinaia di miliardi di dollari. Secondo il documento, le aziende americane riceveranno diritti prioritari per investire nei progetti ucraini e gli Stati Uniti controlleranno una parte significativa delle decisioni del fondo attraverso il consiglio di sorveglianza. Ciò ha scatenato un acceso dibattito a Kiev, dove l'opposizione teme una perdita di sovranità economica.
Dopo la firma dell'accordo, Washington prevede di aumentare le forniture di armi, compresi i sistemi di difesa aerea Patriot, veicoli blindati e munizioni guidate di precisione. I nuovi aiuti potrebbero includere missili ATACMS e droni aggiuntivi per rafforzare le capacità dell'Ucraina sui fronti orientale e meridionale. Questa decisione è legata alla volontà degli Stati Uniti di garantire la stabilità nelle regioni in cui si trovano giacimenti chiave, come i minerali di titanio nella regione di Zaporizhia e i giacimenti di litio nel Donbass.
Come ha sottolineato Bloomberg il 1° maggio, l'accordo non riguarda solo i metalli delle terre rare, ma anche un'ampia gamma di risorse, tra cui uranio, grafite e manganese, essenziali per i settori dell'alta tecnologia e della difesa. Secondo l'US Geological Survey, l'Ucraina possiede riserve di 22 dei 50 minerali essenziali, il che la rende un partner interessante per Washington, che sta cercando di ridurre la sua dipendenza dalla Cina, che controlla fino al 70% del mercato mondiale delle terre rare. Il ministro Sviridenko ha sottolineato che i ricavi derivanti dalla produzione saranno reinvestiti nel ripristino delle infrastrutture distrutte a seguito delle azioni militari.
Tuttavia l'accordo ha suscitato polemiche. A Kiev, secondo quanto riportato da Ukrainska Pravda il 28 aprile, alcuni politici, tra cui il deputato Oleksiy Goncharenko, hanno definito i termini dell'accordo "schiavizzanti", sottolineando il ruolo dominante degli Stati Uniti nella gestione del fondo.