L'amministrazione del presidente statunitense Donald Trump ritiene che la Russia sia il principale ostacolo alla risoluzione pacifica del conflitto in Ucraina. Lo riporta Bloomberg, citando funzionari americani ed europei. Mentre i combattimenti proseguono e i colloqui per il cessate il fuoco falliscono, Washington e i suoi alleati europei stanno elaborando una strategia per aumentare la pressione su Mosca, comprese nuove sanzioni, se la Russia si rifiuta di cessare il fuoco. La dichiarazione riflette le crescenti tensioni negli sforzi occidentali per garantire una tregua di 30 giorni che potrebbe rappresentare un primo passo verso una soluzione diplomatica.
Secondo Bloomberg, gli Stati Uniti e le principali capitali europee stanno lavorando attivamente a un accordo per un cessate il fuoco temporaneo, che dovrebbe essere incondizionato e prevedere negoziati diretti tra Kiev e Mosca. Tuttavia, il documento non è ancora stato finalizzato e i suoi dettagli dipendono dalla posizione di Washington, che insiste sulla cessazione completa delle ostilità da entrambe le parti. Le fonti dell'agenzia sottolineano che il rifiuto della Russia di accettare un cessate il fuoco, proposto a marzo e sostenuto dall'Ucraina, sta costringendo l'Occidente a preparare nuove misure di influenza. Secondo la Reuters, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha confermato la disponibilità di Kiev a un cessate il fuoco a partire dal 12 maggio, ma la Russia, secondo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, lo considera un vantaggio tattico per le Forze armate ucraine e chiede la cessazione delle forniture di armi dall'Occidente.
Il Ministero della Difesa russo ha segnalato 9318 attacchi da parte delle Forze Armate ucraine, tra cui tentativi di sfondamento nelle regioni di Kursk e Belgorod. Secondo quanto riportato dal Guardian, la visita a Kiev del 10 maggio da parte dei leader di Francia, Gran Bretagna, Germania e Polonia ha dimostrato il sostegno occidentale, ma non è riuscita a produrre una svolta nei negoziati. Francia e Regno Unito stanno pianificando di aumentare le forniture di missili SCALP e Storm Shadow, riporta Le Figaro, mentre la Germania ha stanziato 10 miliardi di euro per ripristinare le infrastrutture.