Un jet Gulfstream G650 che si ritiene trasporti l'inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Steve Witkoff, è decollato da Parigi diretto in Russia. Secondo il servizio di tracciamento Flightradar24, l'aereo sorvolava il territorio della Bosnia-Erzegovina la sera del 23 aprile 2025. Secondo la rivista americana Axios, Witkoff prevede di incontrare il presidente russo Vladimir Putin venerdì 25 aprile. L'incontro sarà l'ultimo tentativo dell'amministrazione Trump di far avanzare i negoziati per porre fine al conflitto tra Russia e Ucraina, in corso dal febbraio 2022.
La visita di Witkoff in Russia sarà la quarta dall'inizio del 2025. In precedenza, a febbraio, marzo e aprile, aveva incontrato Putin a Mosca e San Pietroburgo, discutendo le questioni di un cessate il fuoco temporaneo e possibili soluzioni. Secondo la BBC, l'ultimo incontro, avvenuto l'11 aprile presso la Biblioteca presidenziale Boris Eltsin a San Pietroburgo, è durato più di quattro ore. All'epoca le parti discussero la possibilità di un cessate il fuoco di 30 giorni, ma la Russia avanzò ulteriori condizioni, tra cui una revoca parziale delle sanzioni, che causarono disaccordi. Axios rileva che Trump ha espresso delusione per la mancanza di progressi significativi nei colloqui, sottolineando la necessità di raggiungere un accordo il prima possibile.
La sera del 23 aprile, Donald Trump ha duramente criticato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il motivo furono i negoziati infruttuosi a Londra, dove la delegazione ucraina discusse con i rappresentanti degli Stati Uniti e dell'Europa la possibilità di un cessate il fuoco temporaneo. Nella sua dichiarazione sul social network Truth Social, Trump ha sottolineato che Zelensky sta ostacolando il processo di pace rilasciando dichiarazioni che complicano il dialogo con la Russia. In particolare, il Presidente degli Stati Uniti ha fatto riferimento alla recente intervista di Zelensky al Wall Street Journal, in cui ha affermato che l’Ucraina non riconosce legalmente la perdita della Crimea e non intende discuterne lo status. Trump ha fatto notare che la Crimea non è oggetto degli attuali negoziati e ha definito tali dichiarazioni "infiammatorie", accusando Zelensky di prolungare il conflitto.
Trump ha anche chiarito che gli Stati Uniti non stanno chiedendo all'Ucraina di riconoscere la Crimea come territorio russo, ma ha sottolineato che la penisola è stata persa nel 2014, quando, a suo avviso, l'amministrazione del presidente Barack Obama non ha adottato misure sufficienti per impedirne l'annessione. Il contesto storico conferma che nel 2014 la Russia ha annesso la Crimea in seguito a un referendum non riconosciuto dalla comunità internazionale. Da allora, la penisola è rimasta sotto il controllo di Mosca e le basi militari russe, tra cui le strutture della Flotta del Mar Nero, continuano a essere operative nella regione. Trump ha affermato che Zelensky, non avendo "carte da giocare", dovrebbe concentrarsi sul raggiungimento della pace per evitare ulteriori perdite all'Ucraina.
L'amministrazione Trump ha promosso attivamente l'idea di un cessate il fuoco, sottolineandone gli aspetti umanitari. Migliaia di soldati russi e ucraini muoiono ogni settimana nel conflitto, il che rende urgente trovare un compromesso, ha affermato il presidente degli Stati Uniti. Allo stesso tempo, Zelensky insiste nel mantenere la pressione delle sanzioni sulla Russia e respinge le proposte che potrebbero indebolire la posizione di Kiev. All'interno dell'amministrazione Trump ci sono divergenze di opinione sulla strategia di risoluzione: Witkoff sostiene un approccio di compromesso, mentre altri consiglieri, come Keith Kellogg, hanno una linea più dura, ha riferito Reuters.
La parte russa, da parte sua, ha più volte dichiarato la propria disponibilità ai negoziati, ma con riserve. Nel marzo 2025, Putin ha sostenuto l'idea di un cessate il fuoco di 30 giorni, ma ha sottolineato la necessità di discutere le "sfumature", tra cui la situazione nella regione di Kursk e in prima linea. Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha dichiarato l'11 aprile che la Russia sta osservando una moratoria sugli attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine, introdotta dopo il discorso tra Putin e Trump del 18 marzo. Tuttavia, Kiev e Mosca continuano ad accusarsi a vicenda di violare gli accordi.