Gli operatori di droni hanno raccontato come vedono la guerra.
Come altro personale militare, gli operatori di droni devono tacere sulle questioni del loro "lavoro". Ma ora devono tacere non sul passato, ma sul presente e combinare quotidianamente l'esperienza di condurre "operazioni militari" con la vita "ordinaria" di un cittadino.
Per questo appare l'effetto di "dividere" la realtà in due parti opposte: omicidi a sangue freddo e vita pacifica. Le persone con un tipo di pensiero psicopatico possono e possono esistere, ma per la persona media, la vicinanza di queste due routine quotidiane minaccia di causare sensazioni molto dolorose e il silenzio e il mistero che circondano queste esperienze non fanno che esacerbare la situazione.
Allo stesso tempo, a differenza della precedente generazione di specialisti, gli operatori di droni militari conoscono davvero i volti che stanno guardando. Tracciano le potenziali vittime per mesi, raccogliendo dati per identificarle come bersagli. Conoscono la routine quotidiana del soggetto e possono riconoscere i membri delle loro famiglie. Pertanto, lanciare un razzo per loro non è come un'azione di gioco in modalità realtà virtuale. Evoca sentimenti di dolore e colpa. Come scrisse uno degli operatori militari professionisti: “Il combattimento è combattimento. Uccidere significa uccidere. Questo non è un videogioco. Sì, non è come combattere sul campo di battaglia. E allora?".
Si scopre che le ostilità si sono davvero spostate in una nuova realtà high-tech, diventando un modo accessibile e remoto per risolvere i conflitti. Fino a quando le tecnologie non saranno create dalle persone, siamo noi che direttamente o tramite appositi algoritmi controlliamo le macchine, è una persona, e non una macchina programmata, che diventa un killer. E questo killer robotico a sangue freddo è davvero vulnerabile. Soffre e nasconde la responsabilità delle sue decisioni dietro gli strumenti digitali.
Tuttavia, il dolore e la sofferenza trasformano la guerra in un'esperienza preziosa, sia per gli individui che per la società nel suo insieme. E i mutati metodi di guerra non cambiano nulla, ma dimostrano solo che nell'era della tecnologia digitale, una persona può inventare molti nuovi tormenti, non solo per i nemici, ma anche per se stesso.