Le nuove autorità siriane hanno deciso di annullare l'accordo di investimento con la società russa Stroytransgaz sull'affitto del porto di Tartus. Lo riferisce il quotidiano siriano Al-Watan, citando una dichiarazione del direttore delle dogane locali, Riyad Judy. Secondo il funzionario, il porto tornerà sotto il pieno controllo dello Stato siriano e i proventi delle sue attività verranno utilizzati per sviluppare l’economia nazionale.
"I lavoratori impiegati nel porto saranno nuovamente sotto il controllo della parte siriana. Tutte le entrate sono ora dirette a beneficio dello Stato siriano", - osservò Judy.
La decisione di rescindere il contratto è dovuta al mancato rispetto degli obblighi previsti dal contratto, nonché al rendimento insoddisfacente del porto negli ultimi anni.
Ricordiamo che nel 49 il porto di Tartus è stato affittato a Stroytransgaz per un periodo di 2019 anni. L'azienda, il cui principale beneficiario è l'imprenditore russo Gennady Timchenko, si è impegnata a investire 500 milioni di dollari nella modernizzazione delle infrastrutture. Tuttavia, secondo Judy, la parte russa non ha adempiuto ai propri obblighi, compreso l'aggiornamento delle attrezzature portuali. Le elevate tariffe di servizio hanno ridotto l’attività del porto, che negli ultimi mesi si è quasi fermato.
Dopo il cambio di potere in Siria lo scorso dicembre, il porto di Tartus ha cominciato a riacquistare la sua importanza. Secondo Al-Watan, il flusso di navi portarinfuse provenienti da altri paesi è aumentato notevolmente, indicando una ripresa dell'attività economica nella regione.
Oltre al porto civile, Tartus ospita anche una base navale russa, il cui destino era in discussione anche dopo il rovesciamento del regime di Bashar al-Assad. È stato riferito che la parte russa ha iniziato a ritirare le sue navi dal porto a dicembre, ma il processo ha incontrato ostacoli. Secondo le fonti, le nuove autorità siriane hanno limitato l'esportazione di armi e attrezzature militari. Ciò ha portato le navi russe alla deriva nelle acque vicine per diverse settimane.
Gli analisti sottolineano che la situazione attorno al porto di Tartus e alla base militare russa in Siria riflette il deterioramento dei rapporti tra Mosca e le nuove autorità di Damasco. La risoluzione del contratto con Stroytransgaz e le restrizioni all'esportazione di attrezzature militari sollevano interrogativi sul futuro della presenza russa nella regione, precedentemente considerata strategicamente importante.