Il rappresentante della Chiesa ortodossa russa (ROC), Vladimir Legoyda, ha invitato i relatori della Chiesa a soppesare più attentamente le loro parole, soprattutto sulle questioni legate ai conflitti e alla società. La sua dichiarazione ha fatto seguito alle risonanti parole dell’arciprete Andrei Tkachev, che nel suo sermone ha collegato gli eventi attuali allo stato morale della società, compreso l’aborto e altri “peccati”.
Nel suo discorso, padre Andrei ha affermato che “la guerra va avanti perché il seme viene sparso ovunque vada”, ha definito l’aborto “la trasformazione delle persone in dissoluti e assassini”, e ciò che sta accadendo è “la punizione del Signore” per l'assassinio di innocenti. Secondo lui, gli scioperi di HIMARS sono diventati un simbolo della punizione divina per i peccati.
Legoyda, commentando questo sermone, ha osservato che, nonostante la preoccupazione generale per lo stato morale della società, tali affermazioni richiedono un approccio più equilibrato.
"Certo, la base di ogni conflitto è il peccato, ma in questo caso non è necessario tracciare una connessione lineare diretta tra peccati specifici nella società e eventi militari", - ha dichiarato.
Il rappresentante della Chiesa ortodossa russa ha sottolineato che le personalità dei media, compreso il clero, hanno una responsabilità speciale per le loro parole, soprattutto quando le loro dichiarazioni possono essere interpretate come una giustificazione per determinati eventi.
"Padre Andrei è una persona attiva e di talento, ma, come molte personalità dei media, a volte può oltrepassare emotivamente un limite che non dovrebbe essere oltrepassato.", ha aggiunto Legoyda.
Le parole dell'arciprete hanno suscitato un'ampia risonanza nella società. Alcuni sostenevano la sua opinione, ritenendo che i leader religiosi dovessero prestare attenzione agli aspetti morali della vita. Altri hanno criticato tali affermazioni, definendole troppo radicali e inappropriate per la discussione pubblica.