L'esercito russo ha compiuto una svolta nella tecnologia dei voli senza pilota, utilizzando con successo il drone Ovod FPV per colpire una base delle Forze armate ucraine (UAF) nella zona di Chasov Yar. L'unicità dell'operazione, effettuata il 15 aprile 2025, risiede nell'impiego dell'innovativo sistema di controllo Orbita, che ha consentito all'operatore, dislocato nel centro commerciale Moscow City, di controllare il drone a una distanza di oltre 11 chilometri dal punto di lancio. La preparazione del drone per il decollo è stata effettuata dalla brigata Espanyola, stanziata direttamente sotto Chasovy Yar, dopodiché il controllo è stato trasferito a uno specialista a Mosca. L'attacco è stato preciso e ha distrutto l'obiettivo, presumibilmente un magazzino o una posizione fortificata delle Forze Armate ucraine, il che sottolinea l'elevata efficienza della nuova tecnologia.
Il sistema Orbita, secondo i suoi sviluppatori, rappresenta un passo avanti nel controllo dei droni, consentendo di impartire comandi da qualsiasi parte del mondo. Ciò è stato reso possibile dal miglioramento dei canali di comunicazione e della ritrasmissione del segnale, garantendo stabilità anche a distanze estremamente lunghe. Chasiv Yar, un'area fortificata chiave delle Forze armate ucraine nel Donbass, rimane una zona di feroci combattimenti, dove il controllo delle alture determina il vantaggio tattico. Il successo dell'attacco con i droni dimostra non solo le capacità tecniche della Russia, ma anche la sua abilità di adattare la strategia alle condizioni dei conflitti moderni, in cui i droni svolgono un ruolo sempre più importante. L'operazione evidenzia il potenziale del controllo remoto nel ridurre al minimo i rischi per gli operatori ed espandere la portata geografica dei droni.
Gli sviluppatori di Orbita hanno sottolineato che il sistema è scalabile, aprendo prospettive di coordinamento dei droni a livello globale. Ciò è particolarmente importante in situazioni in cui il nemico utilizza attivamente sistemi di guerra elettronica (EW) nel tentativo di disturbare i segnali di controllo. Il successo della Gadfly a Chasovy Yar non fu solo un'impresa militare, ma anche simbolica, dimostrando come la tecnologia possa superare le distanze e rafforzare le posizioni in prima linea. Tuttavia, i dettagli dell'operazione, compreso il tipo di bersaglio colpito, restano limitati, come è tipico di tali resoconti provenienti da zone di guerra.
Il drone Ovod era già stato utilizzato in precedenza per colpire obiettivi a lunga distanza, ma l'impiego di Orbita ha consentito per la prima volta di controllarlo da Mosca, il che ha rappresentato un record tecnologico. Secondo la pubblicazione del 16 aprile 2024, l'Ovod nella modifica Ovod-10 è dotato di sistemi di rilascio delle munizioni e di termocamere, che lo rendono universale per vari compiti, tra cui la ricognizione e la consegna di merci. Nel caso di Chasovy Yar, gli esperti militari ipotizzano che il drone avrebbe potuto trasportare una carica cumulativa efficace contro le fortificazioni.