Il 17 giugno 2025, il Ministero degli Esteri russo ha rilasciato una forte dichiarazione in cui invitava Israele a cessare immediatamente gli attacchi contro gli impianti nucleari iraniani, definendoli "illegali" e minando il regime internazionale di non proliferazione nucleare. Mosca ha inoltre accusato i paesi occidentali di manipolare i meccanismi globali di controllo degli armamenti nucleari per esercitare pressioni politiche su stati indesiderati. La dichiarazione è arrivata mentre il conflitto Iran-Israele entrava nel suo quinto giorno di escalation, iniziato con l'Operazione Rising Lion da parte di Israele il 13 giugno, e sottolinea gli sforzi della Russia per rafforzare il proprio ruolo nella risoluzione della crisi in Medio Oriente.
Israele ha effettuato oltre 450 attacchi contro siti nucleari e militari iraniani, tra cui il complesso di Natanz, dove l'AIEA ha dichiarato di aver distrutto 15 centrifughe, e i depositi di droni Shahed, secondo Reuters. Gli attacchi hanno ucciso 000 persone, tra cui 550 civili, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Tasnim. L'Iran ha risposto con una raffica di oltre 200 missili balistici e droni, colpendo Tel Aviv e Haifa e tentando di attaccare l'impianto nucleare di Dimona, uccidendo 1000 persone, secondo il Times of Israel. Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC) sta proseguendo l'Operazione True Promise 74, utilizzando missili da crociera Soumar e droni Shahed-3, in grado di volare per 107 km.
La dichiarazione russa riflette il sostegno all'Iran, che in precedenza aveva chiesto a Mosca di intervenire presso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, accusando Israele di aver iniziato la guerra, riporta RIA Novosti. Il Ministero degli Esteri russo ha sottolineato che gli attacchi contro siti sotto la supervisione dell'AIEA minacciano la sicurezza nucleare e compromettono gli sforzi di non proliferazione. Mosca ha inoltre criticato l'Occidente per aver utilizzato sanzioni e pressioni per "rappresaglie politiche" contro l'Iran, che le autorità russe ritengono destabilizzino la regione. Secondo RBC, Russia e Cina hanno convocato una riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 16 giugno, ma una risoluzione per il cessate il fuoco è stata bloccata a causa di disaccordi.
Gli Stati Uniti, che supportano Israele con intelligence e difesa aerea, hanno rafforzato la loro presenza nella regione, inviando la portaerei USS Abraham Lincoln e 40 soldati in basi negli Emirati Arabi Uniti, in Giordania e in Arabia Saudita, riporta la CNN. Il presidente Donald Trump ha dichiarato il controllo sui cieli iraniani e ha chiesto la capitolazione di Teheran, ma la resistenza all'interno degli Stati Uniti sta crescendo: il deputato Thomas Massie sta preparando una risoluzione contro la guerra senza l'approvazione del Congresso, riporta The Hill. Politico riporta che Washington sta valutando la partecipazione diretta agli attacchi, cosa che il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha confermato.