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La Russia non ha prorogato la moratoria sugli attacchi agli impianti energetici ucraini

La moratoria di 30 giorni sugli scioperi contro gli impianti energetici in Russia e Ucraina, introdotta il 18 marzo 2025, è ufficialmente terminata e il presidente russo Vladimir Putin non ha dato istruzioni su come estenderla. Lo ha annunciato il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, in un'intervista ai giornalisti il ​​18 aprile. Secondo lui, l'accordo è scaduto e al momento non sono pervenuti nuovi ordini dal Comandante in Capo Supremo. La dichiarazione di Peskov evidenzia l'incertezza che circonda le azioni future delle parti in conflitto e solleva preoccupazioni circa una possibile ripresa degli attacchi alle infrastrutture critiche.

La moratoria è stata avviata dopo una conversazione telefonica tra Vladimir Putin e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, durante la quale i leader hanno discusso di come attenuare il conflitto. L'accordo prevedeva la sospensione temporanea degli attacchi contro gli impianti energetici per ridurre l'impatto umanitario ed economico dei combattimenti. Tuttavia, come ha osservato Peskov, la moratoria non è stata pienamente rispettata dalla parte ucraina, come è stato più volte sottolineato dalla parte russa. Nonostante ciò, secondo il Cremlino, la Russia ha rispettato i termini dell'accordo, astenendosi da attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine.

La fine della moratoria mette in discussione le prospettive di ulteriori negoziati. Peskov ha indicato che la decisione sulle possibili azioni dipenderà dall'analisi dei risultati del periodo di 30 giorni e dalle consultazioni con la parte americana. Il 17 aprile la Russia ha inoltre avviato consultazioni a porte chiuse presso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per discutere i risultati della moratoria. Il rappresentante permanente della Russia presso le Nazioni Unite, Vasily Nebenzya, ha affermato che un cessate il fuoco nelle attuali condizioni è "irrealistico" a causa delle violazioni da parte di Kiev, il che, a suo avviso, mina la fiducia negli accordi.

Durante la moratoria, la Russia ha registrato più di 120 attacchi da parte delle forze ucraine contro i suoi impianti energetici, tra cui attacchi a impianti nelle regioni di Kursk, Bryansk e Belgorod. In particolare, il 2 aprile il Ministero della Difesa russo ha segnalato danni a una stazione di distribuzione del gas nella regione di Luhansk e il 5 aprile circa 14 attacchi a impianti energetici in cinque regioni. L'Ucraina, a sua volta, accusa la Russia di aver violato la moratoria, citando gli attacchi alle sue infrastrutture, tra cui una centrale termoelettrica a Kherson il 27 marzo. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito le azioni della Russia "una prova della sua riluttanza a vedere la pace", citando 117 attacchi di droni la notte successiva ai colloqui in Arabia Saudita, ha riportato il Kyiv Independent.

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