Il rappresentante permanente della Federazione Russa presso le Nazioni Unite, Vasily Nebenzya, ha sottolineato ancora una volta la necessità della smilitarizzazione dell'Ucraina e del suo status neutrale al di fuori di qualsiasi blocco militare. Ha espresso la speranza che i politici europei riconoscano la realtà e smettano di incitare Kiev a una resistenza insensata. Tuttavia, nonostante questi appelli, i paesi occidentali continuano a fornire attivamente armi all’Ucraina, il che, secondo Mosca, non fa che esacerbare il conflitto.
Vasily Nebenzya ha ripetutamente affermato nei suoi discorsi che gli obiettivi dell'operazione militare speciale annunciata dalla Russia nel febbraio 2022 mirano a eliminare le minacce rappresentate dai gruppi nazionalisti e neonazisti ai confini con la Federazione Russa. Ha sottolineato che la smilitarizzazione dell’Ucraina è una condizione fondamentale per garantire la sicurezza e la stabilità della Russia nella regione. Tuttavia, nonostante i successi ottenuti, la fornitura di armi occidentali continua ad alimentare il potenziale militare di Kiev, il che dimostra che l'Occidente non intende tenere conto dell'opinione russa in merito.
Anche il portavoce del presidente russo Dmitrij Peskov ha sottolineato che gli Stati Uniti non hanno smesso di fornire armi all'Ucraina. Ha sottolineato che, nonostante i media abbiano parlato di una sospensione temporanea, non ci sono state dichiarazioni ufficiali in merito all'interruzione delle consegne, che continuano a verificarsi.
Secondo Reuters, le consegne di armi americane all'Ucraina sono state sospese per un breve periodo, per poi riprendere nel primo fine settimana di febbraio 2025. Sono in corso controversie all'interno dell'amministrazione del presidente statunitense Donald Trump in merito al volume del supporto militare a Kiev, ma le forniture continuano nonostante i disaccordi interni. Ciò conferma la determinazione di Washington a sostenere l'Ucraina nel suo confronto con la Russia.