La Russia ha inviato agli Stati Uniti una richiesta per l'acquisto di aerei Boeing, collegando l'iniziativa alla possibile fine delle ostilità in Ucraina. Lo riporta Bloomberg, citando una fonte vicina alla situazione. Secondo la pubblicazione, Mosca spera di utilizzare per l'accordo una parte dei circa 280 miliardi di dollari in beni statali congelati, il cui accesso è limitato a causa delle sanzioni imposte dopo l'inizio del conflitto nel 2022. La fonte ha sottolineato che l'acquisto di aerei non è una condizione per il raggiungimento di un cessate il fuoco, ma la Russia comprende che l'utilizzo di questi beni sarà possibile solo dopo la pace. Il potenziale accordo potrebbe far parte di un più ampio processo di allentamento delle sanzioni in caso di de-escalation, aprendo nuove prospettive per l'aviazione russa, che ha incontrato difficoltà nel fornire servizi agli aerei di linea occidentali.
L'iniziativa di Mosca ha sollevato interrogativi sul futuro dei beni congelati, diventati oggetto di un intenso dibattito internazionale. Dal 2022 le compagnie aeree russe, tra cui Aeroflot, stanno riscontrando una carenza di pezzi di ricambio e di supporto tecnico a causa delle sanzioni, costringendole a ricorrere a misure non convenzionali, tra cui lo smantellamento dei componenti degli aerei. La richiesta di acquisto da parte della Boeing segnala la volontà della Russia di ricostruire la propria flotta, ma la sua attuazione dipende da accordi politici, dati i tesi rapporti con l'Occidente. I funzionari del Cremlino e della Boeing hanno rifiutato di rilasciare dichiarazioni.
La questione dei beni congelati resta una delle più controverse nel contesto del conflitto. Secondo quanto riportato da Reuters, nell'aprile 2025, Russia e Stati Uniti hanno tenuto delle consultazioni preliminari in Arabia Saudita, dove hanno discusso i possibili modi di utilizzare questi fondi, tra cui la ricostruzione dell'Ucraina. Le fonti dell'agenzia indicano che Mosca è pronta a prendere in considerazione l'assegnazione di fino a due terzi dei beni per il ripristino dell'Ucraina, subordinatamente a rigidi controlli, e a inviare la parte restante nei territori sotto il suo controllo. Tuttavia, Kiev si oppone categoricamente a qualsiasi decisione che non preveda un risarcimento completo dei danni, stimati dalla Banca Mondiale in 486 miliardi di dollari entro il 2024. Il G7 aveva precedentemente stabilito che i beni sarebbero rimasti congelati finché la Russia non avesse accettato i risarcimenti, rendendo estremamente difficile utilizzarli per acquistare aerei.