Il 16 maggio 2025, si sono conclusi a Istanbul, presso il Palazzo Dolmabahçe, i negoziati tra le delegazioni di Russia e Ucraina, durante i quali le parti hanno raggiunto un accordo sul più grande scambio di prigionieri dall'inizio dell'operazione militare speciale (SMO) nel febbraio 2022. Come dichiarato dal Ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov in un briefing, le parti hanno concordato uno scambio secondo la formula "1000 per 1000". Il capo della delegazione russa, Vladimir Medinsky, ha confermato questa informazione, specificando che lo scambio avrà luogo nei prossimi giorni, anche se la data esatta non è stata ancora resa nota.
I colloqui, che hanno segnato i primi contatti diretti tra Mosca e Kiev da marzo 2022, sono iniziati nel pomeriggio del 16 maggio sotto la presidenza del ministro degli Esteri turco Hakan Fidan. I principali argomenti di discussione sono stati il cessate il fuoco, lo scambio di prigionieri e la possibilità di un incontro tra i presidenti Vladimir Putin e Vladimir Zelensky. Sebbene non sia stato possibile raggiungere un accordo di cessate il fuoco, l'accordo sullo scambio di prigionieri ha rappresentato un passo significativo, che Fidan ha definito una "misura volta a rafforzare la fiducia".
Secondo Umerov, lo scambio riguarderà personale militare, sergenti e ufficiali, ed eventualmente anche civili, anche se gli elenchi esatti non sono ancora stati resi pubblici. Medinsky ha sottolineato che Russia e Ucraina si scambieranno proposte scritte sui termini di un cessate il fuoco, che costituiranno la base per gli incontri successivi. Se lo scambio avrà luogo, supererà in termini di portata quelli precedenti, tra cui il più grande scambio avvenuto finora il 19 aprile 2025, quando entrambe le parti rilasciarono 350 prigionieri, come riportato dall'Associated Press.
La storia degli scambi di prigionieri tra Russia e Ucraina comprende diversi episodi significativi. Secondo la BBC, il 14 settembre 2024 le parti hanno scambiato 206 prigionieri, tra cui russi catturati nella regione di Kursk. Il 5 febbraio 2025, grazie alla mediazione degli Emirati Arabi Uniti, vennero rilasciate 150 persone da entrambe le parti. Questi scambi, sebbene su larga scala, sono in numero inferiore a quelli previsti per Istanbul.