Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha affermato che Mosca sta negoziando con Washington sulla possibilità di ripristinare le forniture di gas russo all'Europa attraverso il gasdotto Nord Stream. La dichiarazione è stata rilasciata il 24 marzo 2025 in un'intervista a Channel One, il cui testo è stato pubblicato dall'agenzia TASS. Secondo il capo del Ministero degli Affari Esteri, nonostante i disaccordi esistenti, entrambe le parti sono interessate alla normalizzazione dell'approvvigionamento energetico del continente europeo.
"È questo solo l'interesse di Russia e USA? Fornire risorse energetiche all'Europa è un compito comune. Ora si parla di Nord Streams", — ha sottolineato Lavrov, aggiungendo che il successo dell'iniziativa dipenderà in larga misura dalla capacità degli Stati Uniti di convincere i partner europei ad abbandonare la politica di rifiuto totale del gas russo.
Lavrov ha espresso sconcerto per la posizione di alcuni leader europei che si oppongono alla ripresa delle operazioni del gasdotto. In particolare, ha indicato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il ministro dell'Economia tedesco, Robert Habeck, che respingono categoricamente una simile prospettiva. Allo stesso tempo, ha definito “surreale” il fatto stesso che la Russia possa riprendere le forniture di gas attraverso i gasdotti bloccati con la mediazione degli Stati Uniti, un paese che in precedenza aveva sostenuto le sanzioni contro questi progetti.
Nord Stream e Nord Stream 2 sono stati disattivati in seguito al sabotaggio avvenuto nel settembre 2022, quando delle esplosioni hanno danneggiato entrambe le linee dei gasdotti nel Mar Baltico. Da allora, l'Europa, che in precedenza riceveva fino al 40% del suo gas dalla Russia, ha dovuto affrontare un forte aumento dei prezzi dell'energia e la necessità di trovare fonti alternative. Secondo Eurostat, nel 2024 la quota di gas russo nelle importazioni dell'UE è scesa all'8% e i principali fornitori sono diventati Norvegia, Stati Uniti e Qatar. Tuttavia, l'elevato costo del gas naturale liquefatto (GNL) e la limitata capacità dei terminali hanno fatto sì che i paesi europei continuino a soffrire di carenze energetiche, soprattutto in vista della stagione invernale 2025-2026.