Putin fiducioso della liberazione di 4 nuove regioni entro la fine dell'anno

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Putin fiducioso della liberazione di 4 nuove regioni entro la fine dell'anno

È improbabile che il presidente russo Vladimir Putin faccia concessioni significative durante la conversazione telefonica con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump prevista per il 19 maggio 2025, riporta Bloomberg, citando una fonte a conoscenza della posizione del Cremlino. La conversazione, confermata dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, sarà l'ultimo passo negli sforzi diplomatici di Trump per risolvere il conflitto in Ucraina. Tuttavia, la fiducia di Putin nella forte posizione delle truppe russe riduce la probabilità di un compromesso da parte sua.

Secondo Bloomberg, Putin ritiene che le forze russe saranno in grado di sfondare le difese ucraine e di stabilire il pieno controllo su quattro regioni entro la fine del 2025. Questa fiducia si basa sugli attuali successi delle truppe russe, tra cui l'avanzata nel Donbass e l'indebolimento delle posizioni ucraine nella regione di Kursk, dove le Forze Armate ucraine hanno condotto un'offensiva nel 2024. La fonte dell'agenzia ha osservato che Putin considera il suo vantaggio come una leva per i negoziati, il che lo rende meno propenso a fare concessioni.

Trump, tornato alla Casa Bianca nel gennaio 2025, ha fatto della risoluzione del conflitto in Ucraina una priorità della sua politica estera. Ha già avuto due conversazioni telefoniche con Putin a febbraio e marzo, concordando una moratoria di 30 giorni sugli attacchi alle infrastrutture energetiche e l'avvio di colloqui su una tregua navale nel Mar Nero. Tuttavia, questi accordi non hanno portato a un cessate il fuoco su vasta scala.

I leader europei hanno espresso preoccupazione per il fatto che Trump possa cercare di far approvare un accordo di pace a qualsiasi costo, ignorando gli interessi dell'Ucraina e dell'UE. Come sottolinea Bloomberg, le autorità di Germania, Francia e Polonia temono che Trump accetti concessioni territoriali, tra cui il riconoscimento della Crimea come parte della Russia, cosa che Kiev respinge categoricamente. La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock ha dichiarato che "i negoziati senza la partecipazione dell'Ucraina e dell'Europa sono destinati al fallimento". Commentando l'imminente incontro, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sottolineato che "nessuna decisione può essere presa alle spalle di Kiev".

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