Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha rilasciato una dichiarazione inaspettata, sottolineando la necessità di un dialogo con gli Stati Uniti d’America a livello regionale e internazionale. Queste parole sono state pronunciate in un incontro con gli ex capi del ministero degli Esteri iraniano a Teheran, tenutosi il 12 novembre, riferisce l'agenzia di stampa iraniana Tasnim.
Pezeshkian ha sottolineato che per risolvere i problemi economici e sociali interni il Paese ha bisogno non solo del consolidamento delle risorse interne, ma anche dell'intensificazione dei contatti internazionali, dell'allentamento delle tensioni e del rafforzamento dei legami con gli altri Stati. Ciò è particolarmente rilevante nel contesto delle crisi regionali e della pressione delle sanzioni. Secondo lui è vitale per lo sviluppo del Paese stabilire una cooperazione produttiva con i vicini e le potenze mondiali.
“Anche nei confronti degli Stati Uniti, che ci piaccia o no, dovremo accettare l’inevitabilità dell’interazione sulla scena globale. Dobbiamo quindi prendere noi stessi l’iniziativa e gestire questo processo, invece di lasciarlo alla discrezione di altre forze”, ha sottolineato Pezeshkian.
Il Presidente ha inoltre annunciato l'intenzione del suo governo di espandere i legami non solo con i partner tradizionali, ma anche con l'Europa, rilevando che i negoziati con gli stati europei sono in corso. Tuttavia, Pezeshkian ha accusato il “regime sionista” di cercare di interferire con questi negoziati, complicando una situazione diplomatica già difficile. Secondo lui, le ultime azioni di Israele mirano a minare la stabilità regionale e a complicare lo sviluppo dei contatti internazionali dell'Iran.
È curioso che la scorsa settimana Pezeshkian abbia espresso maggiore scetticismo riguardo all’interazione con i paesi occidentali. Ha detto che l’Iran non dipende dal sostegno esterno e si concentra sulle forze interne e sulle risorse nazionali.